Ritorno al futuro

Trent'anni fa, esattamente il 21 ottobre 1985, Marty McFly e Doc sbancavano le sale cinematografiche di tutto il mondo con una delle più belle trilogie di sempre. In quel contesto fanta-futuristico, divenuto col tempo un cult e un'icona degli anni 80, nacqui io.
Trent'anni. Cifra tonda. Si entra nell'età adulta, si dice. Incombe la necessità - o l'imposizione sociale - di "sistemarsi", si dice. Eh sì, ci ho provato pure io negli ultimi tempi a sistemarmi, sospinta dai doveri anagrafici... Eppure per farlo dovevo compiere una scelta.
Scegliere. Ma quando l'essere umano sa davvero quel che vuole?
Come in un film mi sono trovata al famoso bivio, e naturalmente ho imboccato la direzione. Sbagliata. Anziché la strada più impervia, peraltro suggeritami da varie persone, ho optato per un sentiero molto quieto, ma verso l'ignoto. L'ho imboccato, quel quieto sentiero. E non vi dico l'ansia: è salita a livelli vertiginosi! Ma dove cavolo sto andando?!, ho pensato più o meno in questi termini. In quei pochi passi ho scoperto, anzi, ho accettato, che ciò che il mio Ego voleva non corrispondeva per niente a ciò di cui aveva bisogno la mia anima. Insomma, era ora di piantarla e di tornare indietro. Senza bisogno di una DeLorean.
E così - come spesso nella mia vita - ho infine imboccato la mia strada, seppur per il rotto della cuffia, seppur in maniera del tutto rocambolesca. Chissà, quel tornare indietro potrebbe aver creato un futuro parallelo in cui eventi differenti stanno svolgendosi?! Non so, ma è bello pensare che è così che doveva andare in fondo: il mio è stato una specie di ritorno al futuro, un futuro che era pronto già da tempo e che dovevo solo lasciare che fosse.

Eccomi qua, dunque. 
Senza aver rinunciato tutto sommato a nulla, se non a un po' di tempo libero che avrebbe però col tempo potuto fagocitarmi, mi godo questo (faticoso) ruolo di studentessa- lavoratrice, del tutto inedito per me. Certo, continuerò sempre a scrivere e a inventare nuove cose, ma con tempi diversi da prima, così da poter proseguire un cammino prestabilito e stabile, che porta in me un equilibrio nuovo e nuove consapevolezze: ho capito per esempio che mi piace molto lavorare con gli anziani. Ho compreso che ci sarà un motivo se nella vita ho quasi sempre fatto l'animatrice. Ho capito anche che era necessario un percorso di studi ad hoc per poter svolgere questa professione. Ho compreso che in futuro dovrò adattare le mie capacità creative a lavori, contesti e situazioni, e non viceversa.
In ogni caso non potrò mai fare come Marty e tornare indietro per rimediare, ma so che potrò andare avanti senza più rimandare.

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