Fattore 1%: il circolo virtuoso

 Rieccoci alla 'saga' dedicata al Fattore 1%. In questa seconda puntata vorrei focalizzarmi particolarmente sul circolo virtuoso. Se hai perso la prima puntata ti rimando a questo link: faresol.blogspot.com/2021/04/fattore-1-un-cambiamento-possibile

Dunque… Eravamo rimasti alla palletta di zucchero, ricordi?

Qualcosa mi è scattato, dicevo.

Ho cominciato a progettare nella mia testa un ipotetico piano, intuendo che forse una routine mattutina diversa potesse aiutarmi a star bene. Riluttante ad anticipare la sveglia, convinta che sarei stata solo più stanca, ho subito capito che dovevo prima agire su un altro problema: correggere la mia routine serale! Non che io andassi a dormire tardi, anzi... Per me il problema, da creativa in subbuglio perenne, è sempre stato prendere sonno. Ormai l’abitudine di rimuginare, finanche compiendo viaggi mentali, era ben rodata da decenni. Così ho provato a buttar giù i miei pensieri poco prima di coricarmi – un suggerimento del genere da scrittrice non potevo certo ignorarlo – e in effetti ho notato un leggero beneficio. Ho tentato di placare il turbine di pensieri, acquietandolo e concentrandomi solo su una cosa: dormire. … Oh, niente di più difficile al mondo! Le persone normali provano a smettere di bere, di fumare, oppure si mettono a dieta o vanno a correre: la mia vera sfida dipendeva da correggere questa cattiva abitudine e piantarla di farmi i film prima di addormentarmi! Così ho introdotto dei brevi momenti di rilassamento, respirazione e meditazione durante la mia giornata. All’inizio non è che ci sia proprio riuscita, ehm, l’automatismo era davvero troppo radicato in me per poterlo correggere dall’oggi al domani...

E tu? Hai unabitudine (o vizio) che non riesci proprio a correggere?

 

Torniamo alla mia cronistoria. Dunque, dopo aver sentito i primi lievi benefici, leffetto valanga mi ha travolta: mannaggia a quella palletta di zucchero! In realtà stavo cominciando a costruire quello che Luca Mazzucchelli chiama circolo virtuoso. Una buona abitudine che si vuol instaurare nella propria vita è scontato che ne richiami un’altra, così per me iniziare a lavorare sulla routine del sonno e della sveglia anticipata ha immediatamente richiesto un cambio di dieta. Precisazione: per me non non era prioritario perdere peso, piuttosto sentirmi leggera e in uno stato di benessere. Nel giro di una settimana ho aumentato il consumo di frutta e verdura, anche e soprattutto nei miei pasti col baracchino, iniziando a togliere di mezzo bibite, snack e dolciumi. Pur avendo poco tempo la sera per cucinare, mi sono organizzata, per mangiare più vitamine possibili e fare a meno di alimenti più pesanti e zuccherini. Alla fine è stato più facile di quanto credessi; quando è una tua libera scelta la vivi diversamente (il mio unico precedente di cambio dieta risale alla gravidanza, lì fui obbligata a togliere di colpo un sacco di roba buona e patii tantissimo).

Dopo qualche giorno, sempre più immersa nella logica del circolo virtuoso, mi sono decisa a riprendere yoga, partendo da cinque minuti al mattino. In tutta sincerità ho provato subito qualche dolorino muscolare, ma anche un sollievo pazzesco nei primi giorni. Ostinata e prudente, ho cominciato ad aggiungere qualche posizione aumentando il minutaggio e facendo crescere un beneficio sempre più evidente nella mia persona: più paziente, più tonica, più gentile, più energica. Più leggera.

Col passare dei giorni, i miei piccoli acciacchi si sono ovviamente ripresentati, ma nulla di invalidante: poco a poco ho compreso quali erano i movimenti da evitare. Il discorso yoga è soggettivo; benché è noto che faccia bene a tutti, è possibile che per un’altra persona l’ideale sia andare a fare jogging, oppure passeggiare, oppure caricarsi di esercizi aerobici. Il mio bisogno, visto il lavoro che faccio, era quello di impossessarmi di un equilibrio psico-fisico armonioso.

Tuttavia non era sufficiente questo piano: dovevo anche rimettere ordine.

Nel senso letterale.

Mannaggia al Fattore 1%!

L’ambiente che ci circonda è importante: non si può mangiare sano, fare sport e... vivere in un porcile.

E così ho preso a riordinare il mio ufficio (avete idea di come sia l’ufficio di un’animatrice?!), la mia casa, e i miei appunti dal volume notevole. ... No scherzo, quelli giacciono copiosi in un angolino! Per le imprese eroiche mi devo allenare ancora molto.

Così il mio tempo libero, da rovente parentesi dedicata ad appunti per idee future – quindi proiettando il mio sguardo sull’oltre – è passato ad essere preziosa miniera da cui estrarre materiale utile per scrivere il mio prossimo romanzo, la mia vocazione profonda. E la tua, qual è? Ci hai pensato? Cosa faresti del tuo tempo, se domani potessi sceglierti liberamente l’occupazione?

Nella prossima puntata entrerò più nel dettaglio della routine, così che tu possa eventualmente prendere spunto. Nel frattempo, ti lascio un consiglio preziosissimo. Respira. Questo può essere il primo semplice passo da compiere. Impara a respirare, profondamente, a svuotare la mente, a regolare il tuo ritmo interiore. Ti aiuterà. È gratis, è salutare, apporta un grande beneficio. Non è detto che tu debba affrontare diete, sveglie anticipate, duri allenamenti. Ma respira.

Fai tre respiri profondi, svuota i pensieri, infine pensa a un qualcosa, anche una minuzia, per cui sei grato/a oggi.

---CONTINUA---

La mia libreria 2021- volume 1

Leggere è bellissimo ma, diciamocela tutta, ognuno di noi ha differenti abitudini. Probabilmente molte persone vorrebbero leggere di più ma non ci riescono. Con tale rubrica, da quest’anno potenziata nella teoria quanto nella pratica, intendo dare qualche suggerimento su come fare.

Io sono una lettrice assai "onnivora". Ne leggo generalmente due in contemporanea (ma in diversi momenti della settimana), svariando parecchio: saggistica e romanzi, classici e nuove uscite, ma ultimamente sono tornata a leggere molto riviste e giornali. Perché, se di qualità, valgono anche quelli, eh!

A ben vedere vale un po’ tutto o quasi, purché ci faccia star bene.

Il libro, però, è in grado di aprirti un mondo, di illuminarti, addirittura di sconvolgerti l’esistenza. Leggere è il miglior antidoto contro l’inettitudine e l'impoverimento culturale della società contemporanea. 

Sono certa che molte persone, vinte dalla stanchezza e dagli impegni, rinunciano in partenza ad aprire un libro. Come fare dunque?

Ti do dunque un consiglio molto basico se vorresti leggere di più. Sii curioso. Prenditi del tempo, prima ancora che per leggere, per sceglierti bene un libro. Quando senti la curiosità montarti addosso, allora è fatta: quel libro ti sta chiamando. Magari non è un noto saggio sociologico ma un semplice romanzo d’amore, fa lo stesso. È così che si inizia. Se prendi Tolstoj, sarà come mettersi a correre senza allenamento. A piccoli passi, comincia con la curiosità. Fatti delle domande. Parti dai tuoi interessi, poco per volta cercando di alzare l’asticella. Aggiungo un secondo consiglio: cerca di non essere monotematico nelle tue scelte: non è infatti leggendo solo libri gialli, o solo libri fantasy, che si sviluppa un pensiero critico. Bisogna avere il coraggio di osare, aprendosi ad altri generi. Prova dunque a variare argomenti ed epoche, cercando però sempre quella piccola scintilla iniziale che ti intrighi.

 

Qui ci sono le mie letture del 2021. Non ha importanza quanti ne hai letti tu finora, non è una gara. Ciò che conta è sentirsi bene mentre si legge, che siano due, cinque, dieci libri al mese.  

Se sei a corto d’idee puoi dare un’occhiata alla lista sottostante; per questo primo quadrimestre io mi sono sbilanciata di più verso la saggistica.


1. L’APPELLO- Alessandro D’Avenia, Mondadori, narrativa generale.

Consigliatissimo, ne ho parlato con entusiasmo su Instagram… Un romanzo davvero bellissimo, la storia di un insegnante cieco che si rimette in gioco con una classe ‘difficile’. Un prof stile L’attimo fuggente. Bello e commovente, il più bel romanzo letto quest’anno (almeno finora).


2. STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI- Markus Zusak, Pickwick, romanzo storico.

Un altro gran bel libro, questo. Un po’ lungo, ma travolgente, quindi la fatica si sente poco. Narrato dalla Morte in persona, una storia stupenda ambientata nella Germania nazista.


3. COME REINCANTARE IL MONDO- Serge Latouche. Bollati Boringhieri, saggistica.

Ero smaniosa di rileggere quest’autore, ispiratore della teoria della decrescita. Libro difficile e affascinante insieme (anche questo, come gli altri due, l’ho recensito su Instagram).



4. CONOSCERE LA VECCHIAIA- Garzonio/ Taccani, saggistica.

Un libro di inizio anni 90 che parla di vecchiaia, scusate, questo mi serviva per lavoro. Fatto sta che, al netto di alcuni passaggi statistici ormai antiquati, il libro presenta degli ottimi spunti per comprendere meglio la figura dell’anziano. Il punto più interessante, sul quale convengo, è il tabù sociale della morte.


5. LA MACCHINA DEL TEMPO- G.H. Wells, Feltrinelli, classico.

Molto bello! Se siete appassionati di viaggi nel tempo non potete non leggerne questo capostipite di fine Ottocento. Io mi sono inchinata durante la descrizione del viaggio nel futuro più lontano possibile, negli ultimi istanti di vita del pianeta.


6. L’UTOPIA- Tommaso Moro, Laterza, classico. (Rilettura).

Era un’esigenza mia quella di rileggere questo testo, che è decisamente stupendo ma molto difficile. Cimentatevi con Moro se padroneggiate già i classici oppure se vi sta a cuore l’argomento dell’Utopia politica.


7. L’OCCHIO DELLA PITTURA- Emilio Tadini, saggistica
 Con questo libro mi sono aperta un mondo che conosco ancora troppo poco: la storia dell’arte. Tadini analizza nel dettaglio cinque grandi capolavori dell’Impressionismo e dintorni, da Degas a Chagall, passando per Van Gogh, Cézanne e Picasso.


8. FATTORE 1%- Luca Mazzucchelli, Giunti, manuale.

Fantastico! Ne ho parlato di recente, vi rimando a questo link: faresol.blogspot.com/2021/04/fattore-1-un-cambiamento-possibile



9. NELLA STORIA MONDIALE- Giulio Sapelli, Guerini e associati, saggistica

Un lungo mattone di geopolitica internazionale, che nel complesso mi ha delusa. C’è però un passaggio molto interessante, ed è nel penultimo capitolo del libro, dove lautore critica la suddivisione e la specializzazione del lavoro nella nostra società, e il conseguente impoverimento culturale che ne deriva. Per questo, chapeau.


10. LA LINEA D’OMBRA- Joseph Conrad, classico.

Questo è uno dei pochi libri che nella vita mi sono concessa di aprire e richiudere dopo poche pagine. Siccome non si abbandonano i libri (almeno, non sta bene per una scrittrice) l’ho ripreso e concluso. Effettivamente non mi ha entusiasmato. Però sir Conrad sapeva scrivere bene, eccome...


11. ERBE, CURE MEDICHE E RIMEDI DAI MONASTERI- Renato Zanolli, manuale.

Un manuale utilissimo, che io ho letto come se fosse un romanzo, per approcciarsi alle erbe e ai loro enormi benefici. La chicca storica è molto apprezzabile, ci riporta alle origini di ciascuna pianta. (!) Avvertenza: se sei uno scrittore o un lettore navigato, non potrai non notare reiterati errori grammaticali in questo volume, in particolare sulluso improprio della virgola. Peccato, perché la lettura sarebbe risultato assai più gradevole!

12. TEMPO- IL SOGNO DI UCCIDERE CHRONOS- Guido Tonelli, Feltrinelli, saggistica. Bellissimo, adoro questautore (che lavora al CERN ed è uno dei padri del bosone di Higgs). Su Instagram trovate la mia piccola recensione. Il concetto di tempo è spiegato in modo scientifico e chiaro. Da applausi il capitolo sui buchi neri. 


Fuori lista--- IL COMPLOTTO di Umberto Eco e Philippe Daverio racconta VAN GOGH, due piccoli libricini troppo brevi per essere conteggiati nella mia lista, ma che ci tengo a segnalarvi. Se il tempo per leggere scarseggia, puoi sempre concederti un libricino di questa taglia sottile.

Fattore 1%: un cambiamento possibile

 Prima puntata

"Per fare fiorire splendidamente un giardino, dobbiamo anche avere il coraggio di credere in quello che oggi non vediamo"


Cambiare, cambiare, cambiare. Sembra facile, eh? A voi è mai successo di mettervi in gioco in modo radicale, andando a intaccare la vostra sfera privata?

Io ho scelto di farlo, e vorrei raccontarvi come sta andando.

Ma prima, una doverosa premessa sul perché abbia scelto di ribaltare la mia vita e le mie abitudini…


Novembre 2020. Dopo l’annuncio di Rossini Editore, che aveva scelto di pubblicare il mio libro Miracoli metropolitani, neanche il tempo di godermi questo importante traguardo che mi toccò affrontare un periodo molto difficile, collocabile fra dicembre e gennaio. In questo periodo sbandai pericolosamente, rischiando di crollare a livello psico-fisico. Per carità, nulla di che, più che altro frequenti mal di testa, stanchezza estrema, senso di pesantezza, mal di stomaco, stress e insoddisfazione. Ma caricata sulle mie spalle di mamma- moglie- lavoratrice- scrittrice in precaria rampa di lancio ha avuto un certo peso.

Mentre sopportavo questo peso, provavo a pianificare nella mia testa un cambiamento, ma prima volevo che cambiasse il contesto: niente di più errato! Questo l’ho capito però successivamente, una volta compreso quante energie disperdessi in un gran numero di cose, sopportando in malo modo le giornate proiettandomi in un ipotetico futuro. Ci si scollega dal presente, così.

Non scendo nei dettagli, non ha importanza, siamo in un’era in cui è facile che accada.

A te è successo qualcosa del genere?

Mentre ero alle prese con un presente ostico, tra febbraio e marzo concepii una super idea per un nuovo romanzo, quello che forse da sempre avrei voluto scrivere… ma come trovare le forze per portare avanti un simile progetto da zero?

Pur con una pubblicazione imminente, ristagnavo in un acquitrino paludoso. Era chiaro ormai, così comero stavo arrancando. Nonostante utilizzassi i fantastici oli essenziali, che ogni sera mi donavano sollievo senza dover ricorrere alle medicine, non era sufficiente, dovevo agire sulle cause... Se non ero in grado di reggere i ritmi quotidiani, sarebbe stato difficile in futuro alzare la posta in gioco con i miei (copiosi) progetti. Perciò dovevo correggere il presente.

Mi capitò poi, probabilmente non a caso, di visualizzare la copertina del libro di Luca Mazzucchelli, Fattore 1%. Come intraprendere una crescita esponenziale apportando una modifica irrilevante (appunto, l’1%) ma costante ogni giorno. Fino ad arrivare al proprio obiettivo. Perfetto!

Se in passato mi ero già lanciata in formidabili cambiamenti rivoluzionari, qui si trattava di abbracciare un approccio che insegna a guardare i minuziosi dettagli della nostra vita: le abitudini. Quanto di più difficile da modificare, vero? Se ti soffermassi ad analizzare i piccoli dettagli della tua routine potresti scoprire tanti piccoli circoli viziosi. Io non ti dico quanti ne ho trovati nelle mie. 

Che ci piaccia o no, le nostre abitudini di oggi determineranno la persona che saremo fra 5 anni, ci ricorda Mazzucchelli nel libro, raccontando poi in cosa consista il metodo: nessuna formula magica, per cambiare e avere successo (attenzione a non equivocare questo concetto! Successo non equivale a fama, soldi e macchine di lusso) bisogna rimboccarsi le maniche. Ma a piccoli passi.

Sono dunque partita da un uno per cento veramente insignificante, così tanto che non ho potuto dire di no: ho tolto una palla di zucchero dal caffè della macchinetta, per me appuntamento mattutino fisso. Da quella palletta bianca in meno è partito un effetto valanga.


(continua)

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