Cor e follia

Ripropongo una poesia sebbene, lo ricordo, non sia una poetessa. La poesia rimane la più difficile delle varie forme di scrittura con le quali mi cimento, dunque mi perdonino i poeti veri l'anarchica struttura utilizzata... D'altronde sono sempre stata un'autrice a briglie sciolte!

Folle percorrere tragitti
fuor dai binari 
tali inusuali abitudini
ho da tempi remoti
prima percorsi poi fughe
corrotta dalle paure
d'un cor esitante
che va(ga) controcorrente

finché non implode
e di colpo smette
d'esser fugace
s'apre, piange
e poi tace.

La corsa riprendo

in direzione opposta
incurante del ritardo
folle consapevolezza
consapevole follia
col cor(aggio) ritrovato
ora vado e più non vago.

Son cor e follia
e innamorarmi voglio
della vita
della gente
ché se non amo
tornerò niente.

Sarà per la prossima svolta

Diciamocelo, finora più che di pubblicazione s'è trattato di pubblica azione. Si pensava tutti che Damazerico fosse quasi pronto, e invece no, non ancora. Tutto ciò che è stato fatto (finta serata di presentazione con tanto di prove lettura e canto, distribuzione anteprime, articoli vari, pubblicità...) è stato parte di un agire che avrebbe dovuto culminare con l'arrivo dei volumi. Purtroppo ho appreso in questi giorni che, a causa di alcuni problemi, l'uscita del libro è stata rimandata. Da autrice impaziente qual sono vorrei che tutto si risolvesse presto, ma la verità è che non è possibile azzardare alcuna data. Dunque il libro arriverà quando arriverà. Mi scuso con i lettori: mi sento come un centravanti che esulta per il gol mentre l'arbitro glielo annulla per fuorigioco. Sì, mi sento un po' scema, ma fa parte dei rischi di uscire allo scoperto. Che dire, cari quasi lettori... Sarà per la prossima svolta. 

Questo cammino sarà pure nonviolento, ma brucia. L’anima. E scopro che non c’è niente di scontato, niente che si possa pianificare, niente che giunga come da programma, questo è l’anarchico quanto spietato disegno del destino. Eppure, il destino dovrebbe ricordarsi quanto io sia incline al cambiamento, quanto sia folle, tanto da arrivare persino a scambiare una difficoltà per opportunità.

E opportunità sia. Cambio volto e volto pagina. Svolto. Manovra brusca ma necessaria.

PS: continuerò ad aggiornarvi sul libro nelle prossime settimane, pur non sapendo con precisione quanto lungo sarà questo forzato periodo di stand-by. 

FARSACALCIO

Cadono, uno dopo l'altro, cadono sul manto erboso i personaggi della tragicommedia. Essi non sono sconfitti, ma vinti.

Non si parla di un palco, bensì di un campo da calcio. 
Alcuni onnipotenti ultras rimasti irritati dal non poter assistere alla partita di Lega Pro Salernitana-Nocerina, ordinano ai calciatori della loro squadra, la Nocerina, di non giocare, arrivando a minacciarli. Ecco, gli ultras devono essere i registi. E i calciatori diventano calciattori: scendono regolarmente in campo, per poi venir fulminati l'uno dopo l'altro, fino ad arrivare al gran finale, la sospensione del match per impossibilità di giocare sei contro undici. Durata dell'opera: venti minuti. Non c'è stato il secondo atto. Hanno sbrigato la faccenda in breve.
Suona ora beffarda una certa pubblicità con un certo famoso calciatore che con una certa ironia indica più in là i corsi di recitazione. Forse è davvero tutto un teatrino. Ieri leggermente più sfacciato del solito. Mi chiedo perché i giocatori della Nocerina non siano rimasti negli spogliatoi, se avevano paura. Mi chiedo anche perché in questo Paese si ceda così tanto facilmente alla paura, arrivando a inscenare grottesche sceneggiate alla Cristiano Ronaldo pur di evitare di fare i conti col proprio coraggio; in fondo sarebbe bastato poco... I calciatori minacciati avrebbero potuto farsi forza a vicenda, e denunciare le minacce subìte col giusto supporto da parte di dirigenti, allenatore, avversari, forze dell'ordine. Bastava una netta e ferma presa di posizione per mettere in un angolo i (pochi) responsabili. E invece un gruppetto di "tifosi" è riuscito ad instaurare un efficace regime di terrore.

I provvedimenti ora invocati da ogni parte, si traducano in interventi educativi: insegniamo ai più piccoli la cultura dello sport, dacché le partite si vincono con tattica, cuore, gioco di squadra e colpi da campione; nella vita come nello sport rantolare a terra fingendo un infortunio è un po' come autosqualificarsi...
Ieri poi, dopo la "partita", gli iracondi ultras hanno pensato bene di andare a festeggiare in piazza la riuscita della loro grande impresa. Fino a che dall'alto è arrivato un acquazzone, che li ha costretti a interrompere i caroselli e a filare a casa. Una lavata di capo giunta da molto, molto in alto. http://www.gazzetta.it/Calcio/10-11-2013/salernitana-nocerina-ultra-minacce-nocera-inferiore-festa-201539611191.shtml

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