Miracoli metropolitani: dietro le quinte

 


Mancano ormai pochi giorni all’uscita di Miracoli metropolitani! Il 20 maggio sarà finalmente disponibile.

Nell’attesa ho pensato di svelarvi qualche retroscena dell’opera, con una piccola anteprima per ogni singolo racconto.

Si tratta di un volumetto assai più snello dei miei precedenti libri, che credo ben si adatterà alle esigenze di tutti: farà il caso di un lettore esperto, che potrà divorarselo nel giro di una pausa pranzo, ma andrà benissimo anche per chi fa fatica a leggere o a trovare il tempo per leggere, perché la brevità delle storie non spaventerà troppo.

Quindi Miracoli metropolitani è una piccola antologia su misura per tutti.

Nel titolo la parola miracoli esprime la sequela di eventi prodigiosi che si verificano al principio o durante ogni storia; la parola metropolitani riguarda invece le varie ambientazioni urbane scelte, dove potrete trovare Torino in almeno un paio di occasioni.

Ma saranno proprio quelli indicati, gli autentici miracoli?

 

Ho scritto questo volumetto durante il 2020, che per me è stato decisamente l’anno dei racconti… Cioè, ho impiegato ben 4 romanzi prima di approcciarmi a questa forma di prosa più breve e probabilmente più sottovalutata. (Nei primi mesi dell’anno ho infatti scritto un racconto lungo che non fa parte di Miracoli metropolitani, poiché è il sequel del mio romanzo distribuito ma non pubblicato, Fuga dall’amore.)

Il primo racconto del libro è in effetti anche il primo che ho scritto in ordine cronologico: Ombra Nera è la storia di un misterioso supereroe che s’aggira per Torino allo scopo di proteggerla. Ma non usa armi, non vola dai tetti, e… Qui mi devo già fermare, il rischio spoiler è troppo alto! Quando lo terminai non potevo ancora immaginare che sarebbe stato il racconto apripista di una piccola saga.

In quella difficile primavera (e per chi non lo è stata, quella del 2020?) feci poi dei sogni, uno dei quali diede origine a Il ruscello dall’acqua miracolosa, la seconda storia di Miracoli metropolitani. È qui che parlo più approfonditamente del concetto di periferia, immaginando cosa potrebbe capitare se d’improvviso un’acqua risanante scorresse nel punto più degradato di un’indefinita metropoli. In mezzo, mi sono concessa anche una mini-saga familiare tutta al femminile.

Nell’estate scrissi poi Cimeterock, e lì mi fu ormai chiaro che stava andando a comporsi una vera e propria raccolta. Per questa storia ripresi un mio vecchio spunto, aggiungendoci la fresca frustrazione per non aver raccolto molti entusiasmi con le mie canzoni, in effetti un tema spinoso per me. E come rispose il mio istinto creativo a questa provocazione dell’io razionale? Beh, ovviamente fornendomi l’ispirazione per una canzone omonima, che nella storia è cantata dal protagonista, Antonio, un musicista in crisi d’identità che si trova rinchiuso in un cimitero la notte di Halloween. Una zombie story, la mia prima, che strizza l’occhio ai Ramones e apparentemente ad alcuni dei classici cliché di genere.

In seguito mi misi a lavorare su Lo spacciatore di sogni, anche qui recuperando una vecchia idea accantonata. Unica delle cinque storie scritte in prima persona, racconta un altro smarrimento, stavolta al femminile. In una cupa Torino notturna, la protagonista Martina s’imbatterà nel misterioso personaggio dello spacciatore di sogni.

Dopodiché scrissi di getto l’ultima storia, I tre livelli, che si basa su un altro mio sogno sconvolgente. Mentre scrivevo mi accorsi che quello doveva essere il sequel della storia precedente, che dovevo ancora riprendere Martina, e così fu. Il racconto si svolge in una chiesa molto particolare, dove la protagonista affronterà le sue paure e quindi se stessa.

Se queste storie ti faranno sorridere, emozionare, divertire, riflettere, se magari ti saranno utili per il tuo cammino, se così sarà anche solo per te, singolo lettore, allora saprò di aver fatto centro.

È il potere dei libri, in fondo.

O la magia.

E allora… vi aspetto in libreria!


www.amazon.it/Miracoli-metropolitani-Piccola-antologia-racconti

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