Paura e coraggio sono davvero due opposti?
Solo in apparenza.
Pensaci: il vero contrario del coraggio è la vigliaccheria, mentre la paura ne è piuttosto… la premessa.
Nel suo breve saggio Della gentilezza e del coraggio, Gianrico Carofiglio definisce proprio così la paura: la premessa del coraggio, e non il suo contrario!
Fra l’altro si parla spesso di “vincere la paura”, o superarla, sebbene sia parte integrante di noi; biologicamente parlando, è proprio la paura che ci ha permesso di sopravvivere ed evolvere come specie.
La paura ci sarà sempre, insomma, e nelle giuste dosi è utile per individuare i pericoli. Come detto, però, costituisce solo una premessa: a un certo punto bisogna agire, con una reazione attiva che ci porti oltre. Ed è qui che il bruco-paura si può trasformare in farfalla-coraggio 🦋
Per Carofiglio il coraggio non è da intendere come temerarietà o spericolatezza, bensì come buon uso della paura.
Tante volte ho evocato l’immagine del ponte, perché dipinge bene il coraggio: se vuoi andare oltre, allora devi (scegliere di) agire. Inizia con un primo passo, e poi vai… con la tua paura, che a poco a poco diventerà una “versione premium”: il coraggio, appunto.
Il coraggio è infatti l’esito di una scelta, più che di una pratica. Ricordi Silente in Harry Potter? “Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità”.
Quand’è che hai fatto una scelta nonostante la paura?