Non si parla di un palco, bensì di un campo da calcio.
Alcuni onnipotenti ultras rimasti irritati dal non poter assistere alla partita di Lega Pro Salernitana-Nocerina, ordinano ai calciatori della loro squadra, la Nocerina, di non giocare, arrivando a minacciarli. Ecco, gli ultras devono essere i registi. E i calciatori diventano calciattori: scendono regolarmente in campo, per poi venir fulminati l'uno dopo l'altro, fino ad arrivare al gran finale, la sospensione del match per impossibilità di giocare sei contro undici. Durata dell'opera: venti minuti. Non c'è stato il secondo atto. Hanno sbrigato la faccenda in breve.
Suona ora beffarda una certa pubblicità con un certo famoso calciatore che con una certa ironia indica più in là i corsi di recitazione. Forse è davvero tutto un teatrino. Ieri leggermente più sfacciato del solito. Mi chiedo perché i giocatori della Nocerina non siano rimasti negli spogliatoi, se avevano paura. Mi chiedo anche perché in questo Paese si ceda così tanto facilmente alla paura, arrivando a inscenare grottesche sceneggiate alla Cristiano Ronaldo pur di evitare di fare i conti col proprio coraggio; in fondo sarebbe bastato poco... I calciatori minacciati avrebbero potuto farsi forza a vicenda, e denunciare le minacce subìte col giusto supporto da parte di dirigenti, allenatore, avversari, forze dell'ordine. Bastava una netta e ferma presa di posizione per mettere in un angolo i (pochi) responsabili. E invece un gruppetto di "tifosi" è riuscito ad instaurare un efficace regime di terrore.
I provvedimenti ora invocati da ogni parte, si traducano in interventi educativi: insegniamo ai più piccoli la cultura dello sport, dacché le partite si vincono con tattica, cuore, gioco di squadra e colpi da campione; nella vita come nello sport rantolare a terra fingendo un infortunio è un po' come autosqualificarsi...
Ieri poi, dopo la "partita", gli iracondi ultras hanno pensato bene di andare a festeggiare in piazza la riuscita della loro grande impresa. Fino a che dall'alto è arrivato un acquazzone, che li ha costretti a interrompere i caroselli e a filare a casa. Una lavata di capo giunta da molto, molto in alto. http://www.gazzetta.it/Calcio/10-11-2013/salernitana-nocerina-ultra-minacce-nocera-inferiore-festa-201539611191.shtml
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