Perché non leggiamo?

Ti invito subito, così, di botto, a rileggere il titolo- domanda.

Potrebbe immediatamente evocarti un quesito sul perché non si legga. A ben rileggerla, però, potrebbe anche rappresentare un invito nel linguaggio più colloquiale: dai, perché non leggiamo qualcosa? Ti va?

Così com’è formulata può essere sia una domanda provocatoria che un invito.

Perché non leggiamo?

Rispondo con una domanda: forse non leggiamo perché altre cose ci portano via? Un film, un videogioco, uno zapping distratto mentre già sonnecchiamo sul divano, una scrollata compulsiva sullo schermo del telefono, una serie di video divertenti, e il tempo intanto ne se va... Intendiamoci: queste cose non sono cattive in sé, il vero problema è la mancanza di un’abitudine. Se manca l’abitudine alla lettura, vuol dire che non è inserita nel nostro quotidiano, quindi non è una priorità (ma magari un desiderio, o uno dei buoni propositi di inizio anno che giace lì, insieme alla palestra e alla dieta).

In primavera lancerò un progetto sperimentale, che ha come obiettivo proprio quello di promuovere la lettura; la prima parola chiave sarà curiosità: il solo fatto di parlare di bei libri fa già leva su questo importante concetto, perché raccontare storie è l’apoteosi del nostro potere creativo. La foto qui sopra è molto evocativa, per esempio: rappresenta una sorta di paradiso del lettore!

Ma che si può fare per diventare (più) lettori (più) curiosi?

Si può lavorare sui segnali ambientali, andando a caccia di libri per fiere, eventi, biblioteche, bancarelle, librerie… ma non solo per comprare, anche per esplorare, mettendosi alla ricerca di cosa ci può piacere. Insomma: bisogna dedicare del tempo alla faccenda della lettura, stimolandoci in qualche modo, perché altrimenti sarà qualcos’altro di più accattivante a vincere la nostra attenzione.

La curiosità va allenata. E io ho pensato che la forza di un gruppo possa fare la differenza. Poter condividere le proprie esperienze (e difficoltà) di lettore è proprio ciò che contraddistinguerà il mio futuro progetto.

Tuttavia non basta essere curiosi. Come già detto, spesso quel che manca è semplicemente un’abitudine consolidata alla lettura. Lo so perché l’ho provato su di me; stanca di attraversare periodi in cui non riuscivo a leggere, sebbene lo desiderassi, ho iniziato a costruire un’abitudine stabile, rendendola nel tempo una sorta automatismo, oltre che un piacere irrinunciabile.

Non posso, in un solo post, affrontare la complessità di questo argomento, ma posso certamente fornire qualche utile spunto.

Cominciamo allora col dire quanto la motivazione sia perlopiù sopravvalutata, altrimenti saremmo tutti in palestra dal primo gennaio a rispettare la lista dei buoni propositi. Oltre alla motivazione ti occorreranno, per radicare qualsiasi abitudine nella tua vita, la pazienza unitamente alla costanza.

Ci sono lettori che divorano libri per un mese, e poi il mese dopo non riescono a leggere niente, vinti magari da stanchezza e stress. Lavorando sull’abitudine, invece, si sarà portati a restringere sempre più il tempo per le attività superflue (che ognuno riterrà tali: la tv, lo smartphone, i videogiochi…) in favore della lettura, che poco a poco diverrà sempre più una priorità. Per introdurre una buona abitudine occorrerà però togliere anche qualcosa, è inevitabile. Bisognerà fare dunque delle rinunce. 

Sembra difficile, ma procedendo un passetto alla volta ci puoi riuscire. Inizia col ritagliarti uno spazietto quotidiano da dedicare alla lettura, fosse anche di cinque miseri minuti. Inizia a leggere una paginetta (o anche meno, se una pagina ti sembra troppo: diresti di no se chiedessi a te stesso di leggere una riga al giorno?) sempre alla stessa ora. Aumenta il carico solo quando senti che quello spazietto è già diventato un automatismo, e aumenta di poco alla volta: la costanza farà la differenza sul lungo periodo...

Se la cosa ti sembra ancora troppo difficile, ma senti in cuor tuo di volerti migliorare, resta connesso: prossimamente parlerò del mio progetto sperimentale che sarà aperto a tutti.

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