Prestare i libri



PRESTARE I LIBRI

Per alcuni lettori è una cosa da pazzi. Per altri, invece, una prassi.

Prestare i libri: sì o no?

Molti hanno timore di non riaverli più indietro, e allora preferiscono custodirli gelosamente. Altri, magari, se li scambiano come le figurine!

Se parliamo di lettori voraci – tipo la sottoscritta – diventa impensabile comprare in continuazione libri, a meno che non si tappezzi tutta casa coi libri.

La pratica del prestito è comoda, economica e arricchente; magari si può optare per uno scambio alla pari se proprio non ci si fida ;)

A volte lo scaffale di un amico può rivelarsi più interessante e fornito di Amazon: edizioni speciali, antiche, in lingua originale, libri con dedica dell’autore…

Io in genere presto senza problemi, e chiedo in prestito a mia volta.

Nell’ultimo anno, per esempio, ho prestato il bellissimo “La pura vida” di Gianluca Gotto a due persone diverse. E, fra i migliori prestiti beneficiati, entra di diritto “Avere o essere” di Erich Fromm (foto), la cui non possessione si sposava in modo perfetto con la filosofia del libro stesso. Ma il capolavoro è stato un prestito del prestito (foto a destra), regolarmente restituito!

Presti volentieri i libri? Quale che sia il tuo agire, ti lascio qui sotto una breve guida elaborata sulla base dei commenti che su LinkedIn sono arrivati in merito all’argomento.






Far sentire la propria voce

 

Una scena del film Sister Act (foto tratta da Wikipedia)

FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE 

Credo che tu conosca il celebre film del 1992 “Sister Act”, magistralmente interpretato dalla vulcanica Whoopi Goldberg.

Il personaggio protagonista, Suor Maria Claretta, si presta bene come modello sovversivo da cui prendere spunto. In particolare, vorrei farti riflettere sul modo in cui lei impatta sul convento dove approda: osando e sfidando le convenzioni.

Ricordi le scene del coro sgangherato e stonato delle suore durante la Messa, e poi le loro scialbe prove? 

Suor Maria Claretta, che nel film è una cantante sotto copertura, porta alle sorelle del convento una prospettiva nuova su loro stesse.

Alla Messa successiva, infatti, sotto la conduzione della protagonista, il coretto regala un’esecuzione gospel del Salve Regina indimenticabile; le suore tirano fuori la voce, la loro vera voce, essenza repressa o mal espressa, e lo fanno in un’atmosfera di allegria condivisa, tanto da attirare la gente del quartiere che, dall’esterno, entra incuriosita nella chiesa semi-deserta…

Sister Act è stato uno dei miei film preferiti. Avendo cantato nel coro della chiesa per davvero, poi, avevo a cuore l’argomento!

Ecco, credo che nella vita dovremmo far sentire la nostra voce più spesso, senza preoccuparci del giudizio o delle convenzioni. 

Può essere un esercizio lungo e faticoso, ma ne vale la pena.


Clicca qui per riguardare la scena clou del film: www.youtube.com/sisteract

Luoghi romantici nella città del Salone

 

La Fontana dei Dodici Mesi

Questa è la settimana del Salone del Libro.

Dal momento che L’amore provvede non sarà presentato alla fiera, ho pensato a un post che potesse contenere sia il romanzo che il Salone...

E in comune hanno Torino. Pronti per fare un breve tour?

Nel libro Chiara e Marcello passeggiano per il Valentino, il parco più rinomato della città; nel Giardino Roccioso, pieno di sculture e scoiattoli e scorciatoie, si soffermano alla celebre scultura dei Lampioni Innamorati su cui i due poggeranno le mani per ‘vederla’ meglio.

Nel capitolo successivo, i due si rivedranno di nuovo al Valentino, questa volta puntando verso la Fontana dei Dodici Mesi; da lì risaliranno la vicina uscita per sostare poi sul ponte Isabella.

È qui che si svolge la scena più importante del libro, con tanto di pioggia; dal ponte c’è una vista da cartolina sul fiume Po, con la Mole sullo sfondo e verde e colline tutt’intorno.

Nel romanzo cito anche il ponte Vittorio Emanuele I, che congiunge piazza Vittorio Veneto alla Chiesa della Gran Madre, con le colline sullo sfondo. Un panorama stupendo da ogni angolazione, in assenza di nuvole.

Torino ha da offrire tanto, oltre ai noti musei e monumenti; fra le chiese, nel libro cito quella di San Bernardino, che affaccia sulla pedonale via Di Nanni.

Sono diversi i quartieri della città che fungono da ambientazione alla vicenda; dal quartiere Crocetta, dove risiedono Chiara e Danielle Enister, al quartiere Vanchiglia, casa di Marcello e dei suoi amici. Sono inoltre citati Aurora e Borgo San Paolo. 

L’Eroma, il locale - fulcro del romanzo, è invece di fantasia; però l’ho immaginato vicino ai giardini Cavour, altro luogo ideale per una passeggiata romantica o per una sosta di ristoro.

Nell’atto II descrivo invece la stupenda basilica di Superga (sabato scorso ricorreva l’anniversario del Grande Torino, fra l’altro) e un locale rinomato la cui vista dà sul mercato del quartiere Crocetta.

Andrai a Torino per il Salone? Ti concederai una visita per la città e i suoi romantici luoghi?

Vista dal Ponte Isabella

Come costruire una biblioteca a costo zero

Oggi il blog compie 12 anni, ma desidero proporre questo post per ricalcare l'idea alla base di FaReSol: ispirare, incoraggiare un bel progetto facendo scoccare qualche piccola scintilla da qualche parte. Dentro di te. Buona lettura 

Ecco un post “tutorial” su come costruire una piccola biblioteca a costo zero!

Il mio riferimento diretto è la biblioteca in RSA che sto pian piano sistemando.

Ho pensato di lasciare qualche spunto per iniziare o perfezionare una piccola biblioteca nel tuo condominio/ ufficio/ classe/ bar… ovunque.

Ti piacerebbe allestire un angolino di libri in un luogo per te importante, senza bisogno di investire denaro?

Eccoti allora 5 pratici suggerimenti (più uno bonus):

1. Sensibilizza e osa chiedere. Informa le persone del progetto, provando a coinvolgerle. Fai una lista dei libri che vorresti nello scaffale e diffondila.

2. Lavora sulle risorse preesistenti, se ce ne sono già. Riordinarle con criterio aiuterà gli utenti a orientarsi meglio.

3. Cura i dettagli. Uno scaffale curato e colorato attirerà più facilmente potenziali lettori. Qualche decorazione a tema, un verso poetico a caratteri grandi, segnalibri a disposizione di tutti…

4. Dai il buon esempio: utilizza tu per primo la biblioteca. Usufruire del servizio accenderà il tuo entusiasmo di lettore!

5. Sii paziente. Un progetto del genere, pur piccolo, non attecchirà dall’oggi al domani. Accogli i risultati che arriveranno, e sii pronto a rimodellare tutto se quel tutto non funziona.

Suggerimento bonus. Un evento potrebbe aiutare ad accendere l’entusiasmo collettivo: magari una sorta di inaugurazione, un ospite speciale che si presti a sostegno del progetto, una gara poetica, una lettura ad alta voce, una scenetta teatrale… Insomma, spazio alla fantasia!

Trovi utili queste indicazioni? C’è un posto (azienda, associazione…) dove ti piacerebbe portare i libri?

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