Cambiare paese o cambiare il Paese?

Devo dire che non è stato facile prendere coscienza della mia attuale situazione - mi auguro transitoria - che mi fa fluttuare e girovagare verso l'indefinito; credo però che tal situazione non sia poi così dissimile da quella di chissà quanti altri laureati e plurilaureati di questo bizzarro Paese... bizzarro, per non dire contraddittorio, o peggio ancora stupido: plasma e istruisce i suoi giovani, li loda, li veste con la toga salvo poi, dopo tanta seduzione, abbandonarli. Ma come?
Da anni sento coniare cortesi termini apposta per noi - bamboccioni, fannulloni, schizzinosi e via dicendo - come se il lavoro intellettuale valesse di più o di meno, a seconda dei punti di vista, di un qualsiasi altro mestiere. Io sono stata giornalista e redattrice oltre che scrittrice; creavo, plasmavo e correggevo parole, così come altri plasmano e correggono viti, bulloni, chiodi, fili. Non sono ahimè portata per lavori manuali, sono maldestra e pasticciona da sempre, però possiedo tanta creatività (mannaggia a me!) che mi spinge a pensare fuori dagli schemi. Brutta roba, da queste parti. Quante idee ho tirato fuori, solo negli ultimi due anni... Tante, troppe. E la gente che le sentiva, magari ne restava colpita, ma faticava poi a starmi dietro. Infine arrivava puntuale il sistema a troncare sul nascere ogni cosa, per mancanza di mezzi e soldi. E' stato così l'anno scorso per il progetto di cooperativa sociale (cooperativa, non casinò!) di cui ho anche raccontato qui sul blog.
Come si fanno ad anticipare soldi per un'attività imprenditoriale, se l'ho progettata apposta per guadagnarli, quei soldi che non possiedo? Ancora me lo chiedo. E' un po' come cercasi apprendisti con esperienza. Non so voi, ma io ci vedo del grottesco in questo sistema.

Alla fine scopro che, nonostante tutto, sono ancora qui a progettare il mio futuro. E la cosa strana è la parola qui. Intendo dire che resisto, forse da brava masochista, alla tentazione di fare i bagagli e andare all'estero. Perché credo nelle mie idee, devo solo imparare a non disperderle. So che voglio lavorare sfruttando le mie capacità! ...Sono gli altri che non lo sanno...

Ho voluto condividere queste cose per dare testimonianza. Non so quanto mi ci vorrà per iniziare a lavorare, ops, volevo dire guadagnare, ma prima o poi accadrà. Mi auguro fortemente qui. Il vantaggio dell'essere creativi sta nel trovare soluzioni stravaganti. Guardate, rimarrei in Italia solo per ripicca intellettuale. Prima o poi troverò il mio posticino, e così dovrebbe essere per tutti. Cari coetanei, non mollate, non molliamo.   

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