Sanremo 2020- musica e rumore

Piccola premessa: in questo post parlerò solo ed esclusivamente di musica. Non di rumore. Non commenterò quindi travestimenti vari come meri escamotage per compensare voce e/o canzone, né fughe dal palco talmente surreali da sembrare farse.



Quando martedì sera mi sono sintonizzata sul Festival, un po' per dovere di cronaca (lavoro in una casa di riposo, qualche spunto mi serviva pure per le attività) e un po' per tradizione, ho sussultato. Un inizio travolgente! Gli Eugenio in via di Gioia eseguono Tsunami facendomi sobbalzare dal divano.
Poi però...
Trascorsi 7 minuti sono stati eliminati, non si capisce bene come e perché.
Ecco, lo sapevo. Il solito Sanremo!
Lo stesso destino è toccato a Martinelli e Lula: anche loro meritavano di più. Vedere una donna rappare all'Ariston, oltretutto, è una gran cosa.
Questi duelli per le Nuove Proposte sono spietati e ingiusti. Fortunatamente ci ha pensato il premio della Critica a ristabilire un po' di giustizia, finendo proprio nelle mani della band torinese.

E veniamo ai Campioni. Condivido abbastanza, in questo caso, sia il sistema misto di voto che il podio finale; Diodato è un cantante vero, non un personaggio. Lo stimo fin dai tempi della bellissima Babilonia. Testi intelligenti e grande voce. Fai rumore entra di diritto nell'albo d'oro dei vincitori.
Super gradite anche la delicatezza e l'intelligenza di Francesco Gabbani, ottimo secondo... d'altronde era impossibile replicare Occidentali's karma.   
Le donne non sono andate benissimo, speravo in Levante, ma credo che nessuna grande voce abbia sfigurato. Nemmeno Rita Pavone, che ha sfoggiato sul palco energia e voce da fare invidia a tante colleghe più giovani.

Due parole veloci sui rapper. Sono andati meglio del previsto, nonostante il rumore delle polemiche pre-Festival, però... riscrivere le cover che avrebbero dovuto interpretare nella serata di giovedì mi pare troppo. E poi, cari rapper, siete troppo arrabbiati! Provate ad andare oltre. Imparate dai maestri italiani del genere. Caparezza e Frankie hi nrg.

Mi chiedo, poi, con quale criterio abbiano composto la scaletta delle varie serate. Se c'è ancora gente che deve cantare, e sono le due di notte... c'è qualcosa che non quadra. Ma ho promesso a inizio post di parlare di musica. Allora, visto che Sanremo è un varietà e nessuno si sognerebbe mai di tagliare ospiti e comici, proporrei di sfoltire la rosa dei Campioni: da 24 a 16. Immaginate una serie A a 24 squadre, il calendario sarebbe ingestibile!
Già che ci sono mi permetto pure di suggerire qualche nome per l'anno prossimo: Max Gazzé. Mahmood di nuovo. Brunori Sas. Calcutta. Levante, con una canzone più potente e in coppia con Carmen Consoli. Dolcenera, con un'altra canzone che parli dell'ambiente. I Ricchi e Poveri, ma stavolta in gara con un inedito. Difficile, eppure sarebbe una bella gara con buona musica e molto meno rumore.
Chi altro potrebbe starci? Ah, certo, gli Eugenio in via di Gioia, promossi tra i big, naturalmente.

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