"Cosa vuoi fare da grande?"
Non so voi da piccoli, ma io ero anche partita bene con le intenzioni! A memoria ricordo che la mia prima risposta a questa fatidica domanda fu la maestra. Ecco, avessi mantenuto quell'idea... invece venne presto il turno del voglio fare la minatrice. Sì, sul serio! Volevo prendere un piccone, spaccare le rocce e trovare così rubini e smeraldi… Poi l'ambizione crebbe, influenzata dalla trilogia di Indiana Jones: voglio fare l'esploratrice.
Dalla pubertà in avanti ebbi invece nella testa quello che solitamente è maschile: il pallone. Diventare una calciatrice di Serie A. Ma presto capii che bisognava cambiare. Perfetto, voglio fare la rockstar! E la cabarettista (erano gli anni del boom di Zelig Circus in TV). E la sceneggiatrice teatrale. Facciamo attrice di musical, performer completa. E poi la bibliotecaria. E la cooperante nel Terzo Mondo- per quest'ultima mi iscrissi sul serio a Sviluppo e Cooperazione.
Finché venne il tempo del voglio fare la scrittrice. Che mi sa non è ancora passato...
Quando iniziai a scrivere Damazerico mi convinsi che quel libro avrebbe spaccato. Nell'attesa di poter sfondare, provai a ripiegare su giornalista, progettista e persino cantautrice. Se ho sfondato poi qualcosa, non era certo nel senso che intendevo io.
E ora?
Beh, ora in un certo senso posso fare tutte queste cose...
Perché sono un'animatrice! Oggi sono una cabarettista, domani una ballerina di samba e mazurca, poi una bibliotecaria factotum, nonché chitarrista; posso insegnare, esplorare, cantare, documentare... Posso insomma dare libero sfogo alle mie inclinazioni che, come vedete, sono tante e ingombranti.
E voi?
Sarei curiosa di sapere cosa vole(va)te fare da grandi.
Non credo proprio lavorare al call center.
Forza, lasciatemi nei commenti uno stralcio della vostra storia! Cosa volevate fare, se ci siete riusciti, se avete fatto un minestrone peggio di me, oppure se ci state ancora provando.
Io vi dico già bravi.
Bravi se avete tenuto duro pur di continuare a inseguire i vostri sogni.
Bravi se avete dovuto rinunciarvi per necessità, ripiegando su altro.
Bravi se dentro di voi ancora persistono i progetti che vi eravate immaginati da piccoli...
Ma attenzione: se il nostro sogno è quello di volare, si rischia di passare la vita a fare miseri saltelli per riuscirci... Non bisogna per forza rinunciare però, basta cambiare punto di vista. Perché in fondo noi non sogniamo tanto di volare in sé, quanto staccarsi da terra per godersi la vista. Non possiamo volare?
Proviamo a scalare.
Non so voi da piccoli, ma io ero anche partita bene con le intenzioni! A memoria ricordo che la mia prima risposta a questa fatidica domanda fu la maestra. Ecco, avessi mantenuto quell'idea... invece venne presto il turno del voglio fare la minatrice. Sì, sul serio! Volevo prendere un piccone, spaccare le rocce e trovare così rubini e smeraldi… Poi l'ambizione crebbe, influenzata dalla trilogia di Indiana Jones: voglio fare l'esploratrice.
Dalla pubertà in avanti ebbi invece nella testa quello che solitamente è maschile: il pallone. Diventare una calciatrice di Serie A. Ma presto capii che bisognava cambiare. Perfetto, voglio fare la rockstar! E la cabarettista (erano gli anni del boom di Zelig Circus in TV). E la sceneggiatrice teatrale. Facciamo attrice di musical, performer completa. E poi la bibliotecaria. E la cooperante nel Terzo Mondo- per quest'ultima mi iscrissi sul serio a Sviluppo e Cooperazione.
Finché venne il tempo del voglio fare la scrittrice. Che mi sa non è ancora passato...
Quando iniziai a scrivere Damazerico mi convinsi che quel libro avrebbe spaccato. Nell'attesa di poter sfondare, provai a ripiegare su giornalista, progettista e persino cantautrice. Se ho sfondato poi qualcosa, non era certo nel senso che intendevo io.
E ora?
Beh, ora in un certo senso posso fare tutte queste cose...
Perché sono un'animatrice! Oggi sono una cabarettista, domani una ballerina di samba e mazurca, poi una bibliotecaria factotum, nonché chitarrista; posso insegnare, esplorare, cantare, documentare... Posso insomma dare libero sfogo alle mie inclinazioni che, come vedete, sono tante e ingombranti.
E voi?
Sarei curiosa di sapere cosa vole(va)te fare da grandi.
Non credo proprio lavorare al call center.
Forza, lasciatemi nei commenti uno stralcio della vostra storia! Cosa volevate fare, se ci siete riusciti, se avete fatto un minestrone peggio di me, oppure se ci state ancora provando.
Io vi dico già bravi.
Bravi se avete tenuto duro pur di continuare a inseguire i vostri sogni.
Bravi se avete dovuto rinunciarvi per necessità, ripiegando su altro.
Bravi se dentro di voi ancora persistono i progetti che vi eravate immaginati da piccoli...
Ma attenzione: se il nostro sogno è quello di volare, si rischia di passare la vita a fare miseri saltelli per riuscirci... Non bisogna per forza rinunciare però, basta cambiare punto di vista. Perché in fondo noi non sogniamo tanto di volare in sé, quanto staccarsi da terra per godersi la vista. Non possiamo volare?
Proviamo a scalare.
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