"Sognare è dirigersi laddove nessun altro osa andare"
Domanda a bruciapelo: credete nei vostri sogni?
Scusate, se volete qualcosa di meno imbarazzante vi chiedo quanto pesate.
E' che non siamo abituati a questo genere di domande, di cui peraltro mi sono già occupata in un post precedente, ricordate?
Torniamo alla domanda iniziale, però. Magari riformulata per bene.
Nonostante tutto, avete ancora speranza di realizzare i vostri sogni?
Lo so, non è facile. In questo Paese, poi...
Quali che siano i vostri sogni, ci sono due grossi ostacoli al giorno d'oggi. Il primo è l'appiattimento: spesso siamo costretti a ridimensionare le nostre ambizioni, vuoi per l'età, vuoi perché non abbiamo un soldo, vuoi per pigrizia… Il secondo è l'omologazione: la società in cui viviamo ci vende gli stessi modelli, come se la ricetta per l'auto-realizzazione fosse uguale per tutti. A lungo andare ci si ridimensiona, o si finisce per desiderare le cose che desiderano gli altri, fino ad arrivare al punto di non sognare più. Si arriva così a vivere nell'abitudine di una quotidianità confortevole ma sempre uguale.
Se credete che sognare sia una roba da ragazzini o perditempo, provo a riformulare ancora meglio la domanda iniziale: amate ciò che fate quotidianamente?
Per sognare ci vuole esercizio, soprattutto in età adulta, quando si è ormai perso l'entusiasmo tipico della gioventù. Vi propongo dunque il manuale del provetto sognatore, un breve compendio pieno di domande (le risposte, per quanto confortanti, non vi servirebbero) che vi aiuterà a cambiare quel tanto che serve il vostro sguardo. Prima di correggere la rotta bisogna sapere dove si vuole andare.
MANUALE DEL PROVETTO SOGNATORE IN 10 PRATICI PUNTI
1. Prova a conoscere te stesso. Scambiati due chiacchiere interiori, ponendoti domande scomode del tipo mi piace il mio lavoro?, mi diverto per davvero quando esco con gli amici?, dedico abbastanza tempo alle mie passioni?, lo faccio perché mi piace o solo per i soldi?, perché il primo passo da fare è quello della consapevolezza: capire cos'è che non va nella tua quotidianità. Sii sincero però, è con te che stai parlando!
2. Analisi dei bisogni. Presa consapevolezza, ora devi capire dove vuoi dirigerti. Non devi affannarti a trovare le risposte, ma devi riuscire a porti le domande giuste, ancorché scomode: Cos'è che mi renderebbe felice? Chi sono io veramente? Quali sono le mie vere inclinazioni? Cosa mi manca in questo momento che vorrei disperatamente?
3. Dai bisogni ai sogni. Perché i tuoi sogni diventino realtà è necessario che siano sensati, ben strutturati e fattibili. Non è che puoi investire su qualsiasi scemenza l'io interiore ti espone! Proseguiamo, allora, con l'esercizio delle domande. Come posso concretizzare le mie idee?, Esiste un modo per migliorare le mie giornate?, C'è qualcuno che può sostenermi in questo percorso? Conosco un esperto al quale chiedere supporto? Qualsiasi aiuto esterno non farà che migliorare i tuoi progetti, ma ricordati che non devi sentirti inadeguato, troppo vecchio o troppo giovane. Sognare si può a qualunque età!
4. Primo ingrediente magico: la Pazienza. Non basterà sudare, dovrai aspettare. Se hai fretta, stai pur certo che non farai molta strada. Quanto sono disposto ad aspettare perché il mio sogno si realizzi?, Saprò attendere pazientemente il raccolto di quanto appena seminato? La scalata sarà dunque lunga, e faticosa: non ci si improvvisa esperti in qualcosa, in nessun campo, per questo occorrerà del tempo. Se invece volete barare imboccando scorciatoie fate pure ma... scalare l'Everest sarà un merito che tutti vi riconosceranno, farvici trasportare in braccio no.
5. Secondo ingrediente magico: la Resilienza. Viviamo in un mondo arduo per gli aspiranti sognatori: durante il percorso dovrai far di necessità virtù, traendo beneficio nei momenti più difficili. A volte siamo così persi nel nostro egocentrismo che non siamo disposti ad accettare che il nostro sogno venga contaminato dall'esterno. Di solito nulla va come lo si pianifica, le sorprese sono all'ordine del giorno. Il teatro della vita funziona così, pieno di colpi di scena. C'è qualcosa che posso modificare nel mio modus operandi?, Posso proseguire il mio progetto in maniera alternativa?, Potrò accettare che il mio progetto si modifichi, senza lasciare che il mio egocentrismo prevalga?
6. Avvertenze. Ricordati che viviamo in una società competitiva, dove i modelli sono standardizzati, omologati, dove l'aspettativa sociale vorrebbe rifilarci dei percorsi di vita- pacchetti già preconfezionati. Compiacere queste pressioni che ci arrivano da ogni direzione non farà che aumentare il nostro grado di insoddisfazione. Perché la nostra società diventi un po' meno competitiva e, per esempio, più comprensiva, c'è un solo modo: cominciare noi stessi a non giudicare gli altri quando hanno il coraggio di portare avanti delle scelte apparentemente sconsiderate, rischiose, impopolari. Mi sforzerò di non giudicare i sogni altrui?, Riuscirò a trarre forza e ispirazione dai successi degli altri, lasciando da parte l'invidia?
7. Esempio autoreferenziale. Ho redatto questo manualetto perché conosco bene la materia di cui scrivo. Questo non fa di me un'esperta in niente, ma le linee guida sovrastanti sono autentiche. Anche scomode, lo so, ma sognare non fa rima con facile. Negli anni mi sono buttata in mille mirabolanti progetti, e infatti conosco bene la frustrazione che si prova a ogni caduta, ma il vero fallimento sarebbe stato non provarci, mettendo a tacere le mie voci interiori. Le domande che mi hanno aiutato a stare meglio sono state: Sentimi un po', sono te stessa... Hai davvero intenzione di lasciare in un cassetto tutta quella roba che hai scritto? Cosa farai quando sognerai nuovi incipit? Chi l'ha detto che non puoi essere mamma, lavoratrice e scrittrice?
8. Allora, che ne dici? Vuoi provare a realizzare i tuoi sogni?
9. E allora che ca**o aspetti?
10. Sei ancora qui a leggere? Fila!
Nessun commento:
Posta un commento