"Per fare fiorire splendidamente un giardino, dobbiamo anche avere il coraggio di credere in quello che oggi non vediamo"
Cambiare, cambiare,
cambiare. Sembra facile, eh? A voi è mai successo di mettervi in gioco in modo radicale,
andando a intaccare la vostra sfera privata?
Io ho scelto di farlo, e
vorrei raccontarvi come sta andando.
Ma prima, una doverosa premessa
sul perché abbia scelto di ribaltare la mia vita e le mie abitudini…
Novembre 2020. Dopo
l’annuncio di Rossini Editore, che aveva scelto di pubblicare il mio libro Miracoli
metropolitani, neanche il tempo di godermi questo importante traguardo che mi toccò affrontare un periodo molto difficile, collocabile fra dicembre e
gennaio. In questo periodo sbandai pericolosamente, rischiando di crollare
a livello psico-fisico. Per carità, nulla di che, più che altro frequenti mal
di testa, stanchezza estrema, senso di pesantezza, mal di stomaco, stress e
insoddisfazione. Ma caricata sulle mie spalle di mamma- moglie- lavoratrice-
scrittrice in precaria rampa di lancio ha avuto un certo peso.
Mentre sopportavo questo
peso, provavo a pianificare nella mia testa un cambiamento, ma prima volevo che
cambiasse il contesto: niente di più errato! Questo l’ho capito però successivamente,
una volta compreso quante energie disperdessi in un gran numero di cose,
sopportando in malo modo le giornate proiettandomi in un ipotetico futuro. Ci si scollega dal presente, così.
Non scendo nei dettagli,
non ha importanza, siamo in un’era in cui è facile che accada.
A te è successo qualcosa
del genere?
Mentre ero alle prese con
un presente ostico, tra febbraio e marzo concepii una super idea per un
nuovo romanzo, quello che forse da sempre avrei voluto scrivere… ma come
trovare le forze per portare avanti un simile progetto da zero?
Pur con una pubblicazione imminente, ristagnavo in un acquitrino paludoso. Era chiaro ormai, così com’ero stavo arrancando. Nonostante utilizzassi i fantastici oli essenziali, che ogni sera mi donavano sollievo senza dover ricorrere alle medicine, non era sufficiente, dovevo agire sulle cause... Se non ero in grado di reggere i ritmi quotidiani, sarebbe stato difficile in futuro alzare la posta in gioco con i miei (copiosi) progetti. Perciò dovevo correggere il presente.
Mi capitò poi,
probabilmente non a caso, di visualizzare la copertina del libro di Luca
Mazzucchelli, Fattore 1%. Come intraprendere una crescita esponenziale
apportando una modifica irrilevante (appunto, l’1%) ma costante ogni giorno.
Fino ad arrivare al proprio obiettivo. Perfetto!
Se in passato mi ero già
lanciata in formidabili cambiamenti rivoluzionari, qui si trattava di abbracciare
un approccio che insegna a guardare i minuziosi dettagli della nostra vita: le
abitudini. Quanto di più difficile da modificare, vero? Se ti soffermassi ad analizzare i piccoli dettagli della tua routine potresti scoprire tanti piccoli circoli viziosi. Io non ti dico quanti ne ho trovati nelle mie.
Che ci piaccia o no, le nostre abitudini di oggi determineranno la persona che saremo fra 5 anni, ci ricorda
Mazzucchelli nel libro, raccontando poi in cosa consista il metodo: nessuna
formula magica, per cambiare e avere successo (attenzione a non equivocare
questo concetto! Successo non equivale a fama, soldi e macchine di lusso)
bisogna rimboccarsi le maniche. Ma a piccoli passi.
Sono dunque partita da un uno per cento veramente insignificante, così tanto che non ho potuto dire di no: ho tolto una palla di zucchero dal caffè della macchinetta, per me appuntamento mattutino fisso. Da quella palletta bianca in meno è partito un effetto valanga.
(continua)
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