Alla fine di questo mese debutterà il mio
progetto sperimentale di invito alla lettura, il Gruppo di Rottura. Da
quando ho iniziato a lavorare e a parlare di quest’idea, la stessa ha subìto
inevitabili rimodellamenti, in attesa di quella concretezza che solo l’incontro
con i primi partecipanti potrà conferirle.
Non è stato facile creare e modellare
questo progetto, fragile e ambizioso, ma la voglia di rimettermi in gioco ha
superato le pur ingombranti incognite del caso.
Forse è la voglia di tornare a fare
animazione, ciò che mi ha spinto a creare questo progetto (ho sperimentato dei
prototipi simili in RSA la scorsa estate), ma come mai ho scelto di dedicarlo proprio
alla lettura?
Perché ho sperimentato su di me, negli
anni, il potere dei libri, il modo in cui mi hanno cambiato la vita; allo
stesso modo vorrei sostenere, stimolare e incuriosire gli altri verso una
pratica più efficace e consapevole della lettura.
Cosa si farà nel concreto in questo
inedito Gruppo di Rottura?
Credo che il solo fatto di riunire
persone, ancorché sconosciute, che vogliano migliorarsi nella pratica della
lettura, sia il valore aggiunto del progetto stesso: non c’è ricchezza più
grande del confronto reciproco. Ecco perché il Gruppo di Rottura non sarà
impostato come una lezione da impartire dicendo alle persone cosa devono fare;
il GdR vuol essere piuttosto uno spazio di confronto, con l’aiuto di alcuni
preziosi riferimenti – i diritti del lettore – da trattare insieme in modo
costruttivo e stimolante. Grazie a questi diritti inventati da Daniel Pennac ci occuperemo della “rottura” che si affronta quando si legge, quale che sia... di scatole... interiore...
Le persone torneranno a casa
(materialmente, non solo concettualmente) con una borsa piena di suggerimenti e
idee per nuove letture, confortate del fatto che altre hanno le medesime
difficoltà nel leggere, oppure incuriosite per strategie apprese da qualcun
altro.
Non so come andrà la ‘prima’, però sono
felicissima di poter iniziare.
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