Dal riparo alla selva

Affrontare la paura di petto. Facendo tutto ciò che più temiamo, andando incontro proprio alle cose che più ci spaventano, giacché questo è il modo più tremendamente efficace per liberarsi della paura stessa.
Intorno a me vedo un Paese sempre più allo sbando. Negozi che chiudono, gente disperata, governi che nemmeno riescono a costituirsi. Tutti temono il futuro. La paura è dunque il sentimento dominante.
Non posso che unirmi alla corrente di pensiero "sono stufa" ma con una riserva. Cioè che non voglio né posso permettermi di attendere un cambiamento; dunque, ho deciso che cambierò io.
Questo in verità accade già da parecchio. Ma non mi era mai successo di chiudere delle esperienze importanti, rimettermi di nuovo in discussione, e poi vedersi aprire delle nuove porte presso le quali nemmeno avevo bussato. Okay, è successo. In un solo giorno poi, ho 'vinto' un lavoro e un viaggio. Davvero. Avanti di questo passo chissà, entro fine anno mi sposo e vinco il premio Nobel :)

In questo debutto di 2013 ho dovuto chiudere alcune porte.  Mi ero resa conto che quello che vivevo era un equilibrio precario, una sorta di riparo. Un rifugio che mi conferiva protezione ma che mi impediva di andare avanti. Se volevo di più, dovevo cambiare. E così ho fatto. Ma non è stato affatto facile. Mi sono ritrovata ferma. Tutto da rifare. Una nuova tabula rasa fra le mani. Poi. Si sono aperte alcune porte. Cose inedite, inaspettate, non mi era mai successo negli ultimi anni, ero sempre stata io a proporre e a propormi... Che succede? Mi è venuto spontaneo chiederlo. Quale strana congiunzione astrale mi ha condotta a questa nuova conformazione? http://manesca.blogspot.it/p/prossimi-progetti.html
Comunque, fortuna o non fortuna, sono consapevole che nei prossimi mesi si renderanno necessarie delle azioni ancor più difficili. Ho una selva oscura interiore ancora tutta da attraversare. Una bella selva di paure. Chi non ha paure? Chi non ha paura delle proprie paure? Io ho deciso che attraverserò le mie. Dal riparo alla selva. Me ne infischio del rischio di possibile fallimento, del grande livello di difficoltà, me ne infischio. Vado. Incontro. Alla paura. Masochista? No, devota al cambiamento.

Nelle ultime settimane ho preso decisioni clamorose, ma nulla in confronto a quello che sto meditando. Perché qualunque cosa accada o non-accada in questo Paese, io ho solo molta voglia di sentirmi felice. Detta in altri termini, ho voglia di vivere e di sentirmi viva. Se potrò farlo qui, non è tempo per dirlo. Vedremo. Non so proprio come immaginare il mio futuro, qui gli equilibri che si sovvertono sono ormai all'ordine del giorno.
Parlo di me ma in realtà potrebbe servire anche a voi questa riflessione sulle paure. E' scomoda lo so, ma non v'è altro modo di vincerle se non affrontandole.
Provate così: quando vi capiterà di rinunciare/rimandare/evitare qualcosa perché sentite paura, andateci incontro. Lasciate i vostri ripari e mettetevi in gioco; fate quella determinata cosa proprio perché la temete. Andate spavaldi. Immagino che molte delle paure in questione abbiano a che fare con l'amore, il rapporto con gli altri, l'esposizione di se stessi. Pensate sia sconveniente o folle affrontare così di petto la paura? Beh, può darsi. Ma ricordate anche questo: chi non rischia niente, non si aspetti niente.
Elisa

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