Semplicemente Francesco

Abbiamo un nuovo Papa. Speriamo di avere anche un governo... ci servirebbe pure quello!
Nel frattempo desidero esternare qualche fugace considerazione su questo nuovo pontefice che mi ha colpita, fin dal primo istante in cui si è esposto al mondo, spoglio e senza ornamenti.
Da credente non posso che essere contenta dei primi umili gesti di Bergoglio. Piccole cose ma estremamente significative. Voglio dire, si è presentato al mondo restando in silenzio per diversi istanti di fronte alla folla trepidante, ha giustificato il suo ingaggio in Vaticano con una battuta ironica e infine ha ammansito la folla prima col silenzio e poi con due preghiere. Il neo-Papa si è poi inginocchiato, ha chiesto che fosse il popolo a pregare per lui, il vescovo di Roma. Una presentazione suggellata da un nome, Francesco, che dice tutto.
Appena nominato, Francesco ha già manifestato chiari segnali di sobrietà. L'abbiamo visto quasi inciampare mentre salutava un cardinale, l'abbiamo visto con la sua croce di ferro (e accanto a lui quanto strideva quella d'oro del vescovo...) parlare ai "fratelli" ed esortarli ad andare in mezzo ai poveri. Nel suo primo Angelus ha raccontato aneddoti e dispensato battute. Questo vale tantissimo. Ma dove lo trovate un Papa che paga il conto dell'albergo, ride, scherza e vi augura buon pranzo?! E' anche andato in strada a incontrare la gente. Per uno che usava i mezzi pubblici è cosa normale. Uno di noi. Un uomo. Semplicemente.

Ecco però, quello che non mi va è il modo in cui molti non-credenti si siano scagliati contro di lui a poche ore dalla sua nomina, speculando sulla scelta del nome, facendo circolare una foto (che poi s'è scoperto esser falsa: non era Bergoglio il prete!) con Videla ed esternando quelle che comunque rimangono illazioni.
E' partito bene, ma avremo modo di valutare il suo operato. Diamogli tempo, diamogli fiducia.
Ora la Chiesa è, almeno così pare, in mani molto buone. Mi piace Francesco, non ho mai provato tanta simpatia verso un Papa. Lo seguirò attentamente, spero davvero possa riformare la Chiesa. Il suo predecessore non ci è riuscito. Benedetto XVI si è trovato suo malgrado di fronte allo scandalo dei preti pedofili. Una cosa orribile, inaccettabile. E durante il suo pontificato c'è stato pure un maggiordomo spia! Non ha avuto fortuna, Benedetto. Ma se c'è una cosa che ho davvero apprezzato è stato il suo gesto dimissionar-rivoluzionario. Ammettere di non avere più le forze per proseguire è stato un qualcosa di sublime, umile, utile, spiazzante. E' il mio pensiero, per carità, ma dimettersi non è necessariamente un gesto di debolezza. Politici, prendete nota.

Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma mi chiedo con quanta passione i non-credenti parlino di Chiesa quando di per sé a loro non interessa, dacché, appunto, non credono. Dibattere delle ricchezze del Vaticano è giusto, anzi, sacrosanto, per restare in tema; fare pulizia dei preti che commettono certe porcherie altrettanto giusto e necessario, ma non c'è solo questo. Parlare del male è una tendenza oggi mediaticamente troppo frequente. Non dimentichiamoci dei don Ciotti. Né dei vescovi come Cesare Nosiglia. Li ho sentiti parlare entrambi dal vivo, vi assicuro che sono predicatori e uomini eccezionali. 'Spaccano'!
La fede non è solo dogmi. Credere è universalmente molto di più, che dovrebbe accomunare tutte le religioni, e in un vivere frenetico e materialista un poco più di spiritualità non ci guasterebbe affatto. L'importanza del silenzio, della riflessione, del perdono... queste sono cose umane, mica soltanto religiose!
Ecco, ho esternato i miei pensieri, ma non ho la verità in tasca: sono solo una giovane scrittrice intrisa di speranza. E Papa Francesco me ne ispira molta.

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