Eurovision: we are one?

Ieri sera a Malmo, Svezia, si è disputata la finalissima dell'Eurovision 2013, il Festival europeo della musica, evento seguito in tutto il mondo da milioni e milioni di telespettatori. 

Ha trionfato la danese Emmelie De Forest con la sua Only Teardrops, senza dubbio la canzone più bella: quasi tutti i Paesi infatti hanno dato almeno un punto alla Danimarca, e l'Italia le ha assegnato il punteggio massimo, al fronte del fatto che sappiamo riconoscere la buona musica.

Perché, diciamolo, l'Eurovision è una manifestazione musicale di livello quantomeno discutibile. E noi che ci lamentiamo del nostro Sanremo... Ma esibirsi con coreografie spettacolari, fra espedienti di qualunque tipo - fumo, abiti che si gonfiano fino a salire a 4 metri di altezza, giganti che portano in braccio cantanti, ecc ecc - non servono a coprire la musica né a renderla migliore.
Il nostro rappresentante, Marco Mengoni, ha praticamente cantato un capolavoro musicale, in confronto agli altri, Danimarca esclusa; L'essenziale è davvero una bella canzone, ma. Non poteva vincere. E difatti Mengoni è arrivato soltanto settimo. Molto è dipeso dal discutibilissimo sistema di voto, che si basa sui voti che ogni Paese europeo deve assegnare ad altri Paesi: e dunque nascono le lobby, i blocchi, le votazioni per simpatia. I Paesi nordici si sono votati fra loro snobbando la melodia italiana, apprezzata guarda caso solo dai Paesi mediterranei e confinanti. Forse è anche una questione culturale, ma che i Paesi dell'ex Unione Sovietica votino Russia, o che Finlandia e Svezia si diano il massimo punteggio a vicenda non ha molto senso. Fortunatamente quest'anno è andata bene, dacché Only Teardrops è una canzone obiettivamente  bella. Nulla da dire, di questa Shakira nordica che ha sagacemente portato sul palco le giuste atmosfere, e difatti il pubblico applaudiva già dalla prima nota emessa dal flauto che apre il brano...

Ma torniamo a Mengoni. Ottima la sua scelta di cantare in italiano, troppo facile cantare in inglese come del resto fanno quasi tutti (e dunque un plauso per esempio a Islanda e Ungheria i cui artisti hanno cantato nella propria lingua); Marco però era emozionato: all'inizio pareva una statua, poi si è sciolto, malgrado un lievissimo tremore nella voce e nel viso, ma ci sta, è il bello di cantare live. Lui ha optato per la semplicità (nessuna coreografia, nessun accompagnatore, solo lui e la musica) e anche per lo stile, ma era chiaro che non avrebbe vinto. Figurarsi. Col senno di poi mi verrebbe da suggerire all'Italia di inviare in Svezia Antonio Di Maggio, semplicemente perché il suo brano sanremese, Mi Servirebbe Sapere, era più allegro e masticabile per una platea anglofona e un po' refrattaria alla melodia italiana...

Comunque sia, si sono veramente udite delle cose assurde, persino Spagna e Germania hanno deluso. La cosa più brutta nelle 26 canzoni finaliste era la (non) melodia. Non basta avere una bella voce, né costruire una bella coreografia, nemmeno infilare nel brano certi espedienti dance- pop facilmente smascherabili. E persino artiste del calibro di Bonnie Tyler e Anouk hanno deluso.
Molte cose andrebbero cambiate in questa manifestazione. L'Italia, lo ricordo, non ha partecipato per molti anni, dal '98 in poi, e si è capito il perché. Ricordo che nel 2010 ero in Francia a guardare l'Eurovision: mi toccò spiegare ai miei amici francesi ed europei il perché l'Italia non partecipasse. Livello musicale mediocre. Ma nel 2011 si è giustamente deciso di tornare, con Raphael Gualazzi che arrivò peraltro secondo.
Nel 2014 sarebbe bello poter ascoltare anche la musica di Portogallo, Turchia, Repubblica Ceca e Polonia, nazioni che sono mancate quest'anno. E a proposito, avrei qualche consiglio per la prossima edizione, che dovrebbe tenersi a Copenhagen:

- La situazione dell'Europa non è proprio buona (la Grecia ha rischiato di non mandar nessuno per problemi economici), perciò mi piacerebbe vedere una manifestazione più sobria che promuova e valorizzi le diverse culture e la conoscenza di esse attraverso la musica. Dico davvero. Datemi in mano l'organizzazione, ho due Youthpass e tante idee, ci penso io! :)

- Privilegiare musica folk, dacché come per il cibo, è sempre meglio portare qualcosa di tipico del proprio Paese piuttosto che ostinarsi ad omologare musica pop, rock o dance già trita e ritrita.

- Smetterla di cantare in inglese (detto da una che adora scrivere musica in inglese!) e provare a portare brani nella propria lingua. Vorrei sentire un brano in finlandese, per esempio.

- Cambiare completamente il sistema di voto e porre fine ad un assurdo scambio di favori fra Paesi 
vicini per confini o cultura. Far sì che ci siano più canzoni rappresentanti della cultura nazionale, per arrivare a comporre un mosaico musicale di qualità e ricchezza per tutti gli spettatori. Visto che si parla tanto di Europa e spirito di unità. 




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