Obrigada Portugal (parte I)

Sì, viaggiare...
Quando si parte bisogna essere consapevoli che si tornerà cambiati. Lo sapevo bene, perché mi è sempre capitato. E anche stavolta è successo. Era quello che ci voleva. D'altronde, cosa aspettarsi da un posto che sognavo da circa un decennio? Questo Paese mi ha lasciato dentro tantissimo, sì, più di quanto mi aspettassi...

GIORNO I- Venerdì 3 maggio
Portugal_un viaggio on the road
Sono partita da Caselle con tre amici di Pinerolo, Marco, Paola e Giuseppe. Siamo arrivati in super anticipo all'aeroporto, che è sempre molto quieto e poco trafficato. Ottima impressione mi ha fatto la compagnia Tap Portugal, sarà forse per il pasto gratuito che ci è stato dato in volo... O forse per l'affascinante steward...
2h e 25' di traversata su Alpi e penisola iberica, fino a giungere a Lisbona. Già planando ero con gli occhi fuori dalle orbite per catturare le prime immagini dall'alto, e che immagini! Piazze e monumenti disseminati dappertutto. E poi verde, parchi. Case. L'oceano.
Appena ho messo piede fuori dall'aereo un vento intenso e diverso mi ha invaso piacevolmente.
Il nostro viaggio è stato un concentrato di cose ed eventi, fin da subito: non avendo un mese a disposizione ma solo 5 giorni, abbiamo dovuto velocizzare gli spostamenti; il nostro itinerario prevedeva il pernottamento a Evora, così mi sono accontentata di vedere Lisbona dall'auto (che abbiamo affittato), ma che immagine ragazzi... Sull'infinito ponte Vasco de Gama col tramonto sulla città da una parte, l'oceano Atlantico dall'altra. E la macchina che andava. In tarda serata abbiamo raggiunto Evora, una bellissima cittadina nel Sud del Portogallo, quasi verso la Spagna. L'ostello presso cui abbiamo pernottato si chiama Sant'Antao e lo consiglio fortemente a chiunque volesse soggiornare in quelle zone: 14 € a notte, colazione inclusa, una vista da sogno dalla terrazza, gestore affabile e oltretutto è in pieno centro.

GIORNO II- Sabato

Sì, abbiamo pranzato qui!
Il mattino dopo, a piedi, siamo andati alla scoperta di Evora. Il centro storico, circondato da mura, è un contenitore di storia e tradizioni;  fra cattedrali, monumenti, mercati, piazzali, formaggi buonissimi e la splendida università, il nostro bazzicare è stato assai piacevole. Lasciato (con un po' di rammarico) l'ostello Sant'Antao, siamo rimontati in auto. Destinazione ignota... Ci siamo infatti fermati per un pic nic in mezzo alla natura e al nulla, nessun riferimento artificiale attorno a noi. Con pochi euro ne abbiamo ricavato un  pranzetto niente male ;) Quando siamo ripartiti in auto abbiamo cantato a squarciagola Under Pressure, su di una sperduta stradina sterrata. Peccato, i portoghesi si son persi la nostra performance canora! Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Sao Pedro do Corval - ove in un negozio di ceramiche la negoziante ci ha praticamente fatto fare la visita turistica dell'intera bottega, ove l'anziano marito lavorava il tornio - e poi Monsaraz, per visitare il noto castello sotto un caldo pazzesco (alla fine è come stare in Sud Italia) con lo sfondo delle colline verdi e la Spagna non così distante. Le tappe successive sono state Mourao e Baja, per una buona mangiata di pesce accompagnata da vino rosso portoghese. Rimontando in macchina ci siamo messi alla ricerca del secondo ostello ad Almograve, con meno fortuna di ieri: siamo terminati in una strada sterrata a mezzanotte con un cane un poco ehm, arrabbiato, che ha tentato di inseguirci con fare poco amichevole. Per fortuna siamo poi riusciti a trovare l'ostello, accompagnati da un freddo che strideva col calore del giorno appena trascorso.

GIORNO III- Domenica

...Eh beh!
Il risveglio non è stato dei più piacevoli; il freddo comunque è andato a dissolversi gradualmente, di fronte alla vista della costa. Dopo aver indugiato un po', mi sono buttata nel freddo oceano contagiata dai miei amici temerari: mi sono buttata e ho provato una sensazione pazzesca. L'impatto con l'acqua gelida mi ha dato una sveglia, il mio corpo ne ha giovato per tutto il giorno. Per non parlare del pranzo: abbiamo mangiato pesce grigliato con vista mare. Mi sono sentita una signora.
Poi una lenta risalita verso la capitale, la città dei sogni. Ma prima una fermatina in spiaggia! Ci siamo presi del tempo per stare un po' fra sabbia e oceano, io ne ho approfittato per raccogliere conchiglie giganti e inspirare forte tutta l'aria che potevo. Io e l'oceano. Son rimasta un paio di minuti imbambolata ma sarei potuta restare là davanti per ore. Perché è bellissimo. L'itinerario finalmente culmina nella meta più prestigiosa, la capitale. Lisboa. Una volta arrivati ci siamo incontrati con due amici di Giuseppe, Stefania e Giovanni, due fra i tanti italiani che lavorano all'estero. Ci hanno subito portato in un posto per mangiare bene, tanto per non smentirsi ;) e nel mentre mi sono gustata Lisbona di notte. Monumenti che svettano sulle piazze, tram che schizzano velocissimi su e giù per le strette strade... La cena è stata, manco a dirlo, ottima: zuppa di pesce, verdure e patatine a far da contorno ai gamberetti... Siamo andati a dormire nel noto quartiere del Bairro Alto, stravolti dall'intensa
giornata.

sunset on the road
Mourao
CONTINUA...

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