"Era in ritardo. Tanto per cambiare."
Così inizia Damazerico.
Il romanzo che sto per pubblicare.
Ricordate il post che inaugurò questo blog? "Scusate il ritardo", s'intitolava. Ebbene, il mio libro non poteva mica essere da meno... Difatti arriverà in ritardo, e dopo svariati imprevisti, intoppi peraltro facilmente reperibili lungo un sentiero atipico e tortuoso. Che le strade dritte sanno di noioso.
Il romanzo che sto per pubblicare.
Ricordate il post che inaugurò questo blog? "Scusate il ritardo", s'intitolava. Ebbene, il mio libro non poteva mica essere da meno... Difatti arriverà in ritardo, e dopo svariati imprevisti, intoppi peraltro facilmente reperibili lungo un sentiero atipico e tortuoso. Che le strade dritte sanno di noioso.
Iniziato nel 2011, il mondo di Damazerico ha preso lentamente sostanza e forma attraverso quei personaggi e quel progetto di Rivoluzione Cortese che hanno travolto la mia realtà, avviando una metamorfosi profonda. Scrivevo nel libro che bisognava essere pazienti, per poi comportarmi esattamente all'opposto, divorata dalla fretta. Ma, nell'istante in cui ho scelto di narrare questa storia, avevo già imboccato il sentiero del mutamento. E ho dovuto imparare molto. Non solo tecniche narrative (dacché mai avevo scritto storie così lunghe, né tantomeno frequentato corsi o lezioni che mi dicessero come fare). Ho dovuto tirar fuori ciò che avevo dentro, e svuotarmi poco alla volta. Perché scrivere significa scavare nell'anima.
Damazerico segna il mio esordio nella narrativa, e chi l'avrebbe mai detto? Era un sogno quello di scrivere e pubblicare un libro, 'soltanto' un sogno. Mi si è avverato sotto gli occhi quando ero ormai talmente abituata a battagliare da non realizzare che ce l'avevo fatta sul serio... E tutto questo è successo solo perché ci ho creduto. Dal primo all'ultimo istante. Solo perché ci ho creduto.
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