La mia affollata e variegata libreria 2022



Non avevo mai letto così tanto e così bene come quest’anno.

Il mio 2022 si è aperto con “Il calamaro gigante” di Fabio Genovesi ed è terminato con “A libro aperto” di Massimo Recalcati (autore che curiosamente aveva concluso le mie letture pure l’anno scorso). Ho aperto e chiuso in modo meraviglioso insomma, nell’anno più prolifico e soddisfacente – per ora! – della mia vita di lettrice con ben 50 libri portati a termine.

Quest’anno ho scelto bene i miei compagni di viaggio, affinando un metodo e instaurando un’efficace e stabile abitudine alla lettura. Non sarà un caso se non sono inciampata in delusioni totali, che regolarmente mi capitavano negli anni passati.

Ho variato i generi, scelto più autori emergenti e scoperto un mucchietto niente male di classici. Ho recuperato autori noti e ne ho scoperti alcuni veramente interessanti. Ho gettato le basi per il mio futuro laboratorio sulla lettura (di cui vi racconterò), e imparato tante cose nuove che questa curiosità dentro di me sembra non volersi proprio spegnere!

Fra le mie conquiste più belle c’è la rivalutazione del genere rosa, le cui letture si sono andate a intrecciare alla mia ultima fatica da autrice. 

Sono passata ovunque per recuperare questi libri, dalla libreria di casa a quella dove lavoravo, dalle librerie degli altri cui chiedevo volumi in prestito alle librerie di quartiere, dal Salone del Libro alle presentazioni di autori emergenti, fino ad arrivare al Kindle che, devo ammetterlo, ha portato una linfa che non mi aspettavo.

Mi è difficile stilare una top ten dei migliori libri letti, anche per la loro varietà. Provo dunque a fare delle menzioni.

-          MIGLIOR LIBRO IN ASSOLUTO: La pura vida di Gianluca Gotto

-          MIGLIOR ROMANZO: Da dove la vita è perfetta di Silvia Avallone

-          MIGLIOR SAGGIO: Avere o essere? di Erich Fromm

-          MIGLIOR CLASSICO: I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij

-          MIGLIOR LIBRO DI EDITORIA INDIPENDENTE: La cena dei coscritti di Michele Marziani

-       IL LIBRO CHE MI HA SORPRESO DI PIÙ: menzione speciale per la raccolta di Manzini, Ogni riferimento è puramente casuale

-          MIGLIOR RILETTURA: L’arte di respirare di James Nestor, già letto nel 2021


Una delusione vera e propria non c’è stata, come dicevo, anche se naturalmente alcuni libri mi hanno preso con maggior forza e con altri ho faticato almeno un pochino.

Il potere dei libri è straordinario, ma induce anche all’umiltà: ogni volta che mi sento figa per quanti ne leggo, puntualmente ne scopro altri, e altri ancora, che non ho mai letto; insomma, a ogni nuova opera ne saltano fuori altre due o tre interessanti, magari citate nel testo stesso, in un processo tendenzialmente infinito. Una sorta di circolo… virtuoso. Nel nuovo anno, dunque, voglio essere una “curiosa ignorante” che sa di non sapere, ma soprattutto che sa che vuol leggere.

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