Dalla poltrona alla piazza

In coda ore per l'Iphone 5.
Uno stipendio sacrificato per possedere l'oggetto del desiderio. Collettivo.
Meglio il paradosso immorale dei nostri tempi. Meglio questo che affannarsi a insorgere.
Mentre in Spagna la piazza è riempita dalla rabbia dei cittadini stanchi, in Italia riempiamo le poltrone. Ecco quelle sempre gonfie e ricamate delle Regioni, delle Province, del Parlamento... E noi scarichiamo rabbia fumosa contro chi non si schioda da quelle poltrone, noi che ci adiriamo dalle nostre di poltrone, consunte, rattoppate, ma ancora comode; noi che ci sprofondiamo per guardare meglio la televisione, buttando di tanto in tanto occhiate benevole al nostro nuovo scintillante telefono in grado di fare tutto, anche dirci cosa dobbiamo fare. Niente.
Sprofondiamo sempre più nelle nostre poltrone a guardare i gol della Serie A e la nuova puntata della nostra fiction preferita. Al TG dicono che in Spagna è caos... oh... Che scene, quelle. Poliziotti che picchiano manifestanti. (sebbene non sia la verità assoluta: http://www.informarexresistere.fr/2012/09/29/le-rivoluzioni-si-fanno-con-lappoggio-delle-forze-dellordine-la-lezione-spagnola/#axzz2827RsCA4). Ma a noi no, non ci riguarda. Non ci sfiora. Niente rivoluzioni, non abbiamo tempo, non abbiamo voglia.

Eppure, se cominciassimo timidamente ad alzarci... Ma dalla poltrona alla piazza il percorso è arduo e richiede una volontà incrollabile. Come una fede. Innanzitutto si dovrebbe resistere al richiamo di restare dove si è, come in una domenica mattina in cui si desidera dormire. Poi si dovrebbe resistere al dolore dei muscoli assopiti. E una volta usciti di casa, resistere ai vicini che ti deridono per la scelta appena fatta. E poi, una volta raggiunta la piazza? Che si fa, si impugnano forconi, sassi e manganelli?
A quel punto si scoprirebbe di averla già compiuta, la rivoluzione. Dalla poltrona alla piazza. Il tuo pezzo di puzzle è stato messo... Non c'è bisogno d'essere un black block per insorgere, né di decapitare nessuno.

Se cominciassimo per davvero...
Potremmo metterci in coda.
Per protestare, informarci, dire la nostra. Se nessuno può darci la Rivoluzione, è il momento di dipingerla noi, con le nostre mani. La poltrona sarà anche comoda, ma è dannatamente monotona. E nemmeno ti permette di capire quanto vali.
http://www.uman360.it/?page_id=24

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