LA PLAYLIST DI VICTORIA


Manca ancora un po’ al 18 marzo, giorno dell’uscita del romanzo La ballerina che fuggiva dall’amore. Nell’attesa vorrei parlare di musica, ti va?


…Visto che il libro contiene ben 13 coreografie, una canzone inedita e tanto altro 🎶

Posso dire di aver sudato su questo romanzo, in senso letterale!


Fra le canzoni citate nel libro, spicca Vogue di Madonna. Flavia, la protagonista, la ballerà in diversi scenari e in diversi panni. Pure io l’ho ballata lo scorso autunno, in salotto. Poi la cosa è degenerata e mi sono iscritta a danza contemporanea!


Victoria Faltali – l’alter ego di Flavia – si presenterà al pubblico ballando sulle note di One wild night, pezzo dei Bon Jovi. La canzone più audace della sua playlist, lo vedrai, sarà Poison di Alice Cooper: una scarica rock irresistibile, che porterà Victoria a fare… Eh, chissà cosa...


Nella scaletta ho incluso anche artisti di cui non sono una grande fan, i cui brani erano tuttavia perfetti per le scene del libro: Lady Gaga, Avicii e persino Eros Ramazzotti.


Victoria proporrà al suo pubblico anche il mitico pezzo dei Kiss, I Was Made for Lovin' You, ma anche I will survive di Gloria Gaynor, in occasione della Giornata Internazionale della donna.


Se ti ritroverai a ballare in salotto dopo aver letto il romanzo, io non mi riterrò responsabile 😄


In foto: lo splendido segnalibro ufficiale, anche questo a firma di Lorena Nasi. Lo potrai ricevere gratuitamente ai miei eventi.

IL LAMPADIARIO 💡📖


Nel prossimo laboratorio, i partecipanti realizzeranno un lampadiario.

Hai letto bene: lampadiario!


L’idea è nata dalle varie difficoltà, ovviamente: quando non si ha la fila, qualcosa bisogna pur inventarsi, anche se in questo caso il clic è scattato per ‘colpa’ del cambio di sala… Cosa potevo proporre di coinvolgente in una saletta piccola, dove la gente deve stare seduta davanti a un tavolo?


Alla fine ho pensato: “ehi, e se li facessi lavorare con la creatività, piuttosto che metterli a scrivere e basta, come ho fatto in Sala d’aspetto?”


È stata una folgorazione.

E, per restare in tema, ecco puntuale il mio giochino di parole! Lampada deriva dal latino lampas, lampadis, “splendere”. Niente male.


Ma che cos’è di preciso, questo lampadiario?

È un manufatto, una sorta di porta-diario.


Ho realizzato un prototipo per me stessa, e mia figlia mi ha subito copiato l’idea, come puoi intravedere nella foto in alto 😄


Il lampadiario si compone di una visual board in copertina, mentre all’interno contiene domande guida e altri elementi per guidare la pratica di scrittura.


Porterò questa novità nel prossimo laboratorio del diario provvede, sabato 8/3. Ogni partecipante si costruirà il suo prototipo.

C’è ancora posto: vuoi provarlo? Scrivimi a scopriti@yahoo.com


Cosa ne pensi del “lampadiario”? Ti ispira?



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