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il 'triplete' italiano nel fioretto |
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passerella d'ro per gli arcieri |
E poi, la sorpresa di Luca Tesconi, argento inaspettato.
Domenica 29 luglio.
Montano e il suo look spregiudicato sbattono contro Diego Occhiuzzi, trentunenne napoletano, che avanza poi dritto dritto in finale. Impareggiabile la sua esultanza dopo aver sconfitto il romeno Dumitrescu. Peccato per l'oro, ma un argento alle Olimpiadi è comunque un grande risultato.
Poi c'è la bad girl Rosalba Forciniti, specialità judo, categoria 52 kg: una grinta e un'aggressività (sportiva) pazzesche, che la portano a conquistare il bronzo, fra l'altro la prima medaglia vinta da una donna calabrese.
E mentre canoisti, canottisti, ginnaste e Settebello avanzano zitti zitti, la coppia Cagnotto-Dellapé sfiora il podio nella specialità del trampolino. Peccato sì per l'ultimo tuffo che le fa scivolare al quarto posto, ma si tratta comunque di un piazzamento di tutto rispetto, considerato il calibro delle avversarie.
Non è stata una gran giornata per il nuoto: Scozzoli arriva solo settimo nella finale dei 100 rana, Magnini sgrida i suoi compagni per lo scarso impegno in staffetta (che poi chiuderà anch'essa settima nella finale), mentre la fidanzata fatica fin dalla batteria di qualificazione. Tutti l'attendevano. Federica Pellegrini. Lei ce la mette tutta ma non va oltre il quinto posto nella finale dei 400 stile libero. Domenica è toccato ai francesi esultare, e con grande merito: staffetta maschile dello stile libero pazzesca, in grado di battere in volata quella stelle e strisce di Phelps, e poi una grande Camille Muffat che stravince la gara dei 400 stile libero, quella di Federica. La perse anche a Pechino. Poi vinse i 200. Di buon auspicio?
Esordio da favola, dunque, per i colori azzurri. In attesa di poter commentare lo spettacolo dell'atletica leggera, godiamoci queste prime emozioni (agrodolci) che solo una cornice olimpica può regalare. Perché, come ha detto Filippo Magnini, si vince e si perde, e se il settimo posto è il massimo cui si può arrivare per merito di avversari più forti, non si può far altro che riconoscerlo. Ma sorprendere è una consuetudine azzurra. Forza azzurri, forza atleti tutti!
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Forciniti dopo la vittoria |
Montano e il suo look spregiudicato sbattono contro Diego Occhiuzzi, trentunenne napoletano, che avanza poi dritto dritto in finale. Impareggiabile la sua esultanza dopo aver sconfitto il romeno Dumitrescu. Peccato per l'oro, ma un argento alle Olimpiadi è comunque un grande risultato.
Poi c'è la bad girl Rosalba Forciniti, specialità judo, categoria 52 kg: una grinta e un'aggressività (sportiva) pazzesche, che la portano a conquistare il bronzo, fra l'altro la prima medaglia vinta da una donna calabrese.
E mentre canoisti, canottisti, ginnaste e Settebello avanzano zitti zitti, la coppia Cagnotto-Dellapé sfiora il podio nella specialità del trampolino. Peccato sì per l'ultimo tuffo che le fa scivolare al quarto posto, ma si tratta comunque di un piazzamento di tutto rispetto, considerato il calibro delle avversarie.
Non è stata una gran giornata per il nuoto: Scozzoli arriva solo settimo nella finale dei 100 rana, Magnini sgrida i suoi compagni per lo scarso impegno in staffetta (che poi chiuderà anch'essa settima nella finale), mentre la fidanzata fatica fin dalla batteria di qualificazione. Tutti l'attendevano. Federica Pellegrini. Lei ce la mette tutta ma non va oltre il quinto posto nella finale dei 400 stile libero. Domenica è toccato ai francesi esultare, e con grande merito: staffetta maschile dello stile libero pazzesca, in grado di battere in volata quella stelle e strisce di Phelps, e poi una grande Camille Muffat che stravince la gara dei 400 stile libero, quella di Federica. La perse anche a Pechino. Poi vinse i 200. Di buon auspicio?
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Federica Pellegrini |
Esordio da favola, dunque, per i colori azzurri. In attesa di poter commentare lo spettacolo dell'atletica leggera, godiamoci queste prime emozioni (agrodolci) che solo una cornice olimpica può regalare. Perché, come ha detto Filippo Magnini, si vince e si perde, e se il settimo posto è il massimo cui si può arrivare per merito di avversari più forti, non si può far altro che riconoscerlo. Ma sorprendere è una consuetudine azzurra. Forza azzurri, forza atleti tutti!