Franklyn

"Non è quello che sembra" disse il mio amico Luca, nel porgermi il DVD di Franklyn.
La locandina mostra un tizio mascherato, al suo fianco Eva Green e la frase "questa notte ucciderò un uomo".
Ma aveva ragione Luca. Il film non è quello che sembra.

E' una di quelle visioni alla Memento, un puzzle-movie impegnativo che richiede tutta l'attenzione e la pazienza possibili da parte dello spettatore. Perché per tre buoni quarti d'ora è davvero difficile comprendere.
Storie apparentemente estranee fra loro, due mondi così distanti, la Londra attuale e una Londra sconosciuta, gotica, dittatoriale, in cui infiniti culti governano tutti gli individui tranne uno (il tizio mascherato della locandina). 
Nonostante il ritmo narrativo un po' lento, il film si dimostra originale e sorprendente. I personaggi sono anime perdute, afflitte da mali oscuri, e pertanto cercano rifugi e scappatoie; ma per ognuno si delinea poco a poco la strada dell'epilogo. Forse quella della guarigione.
Stupenda l'ambientazione della gotica "Città di Mezzo", la cosa più valida dell'intera pellicola che pecca un po' per i ritmi lenti nella prima parte, in favore di analisi introspettive dei guai dell'animo umano.
Si parla d'amore, di destino, di credo, di immaginario, di follia.
A proposito della delicata tematica del suicidio, particolarmente significativa è questa frase:
"Non è solo per le persone che lasci qui, è per quelle che non hai ancora incontrato." Amazing!

Mi fermo qui nella descrizione perché altrimenti rovinerei la visione a chi non l'ha mai visto. Nonostante sia uscito più di tre anni fa nelle sale, mi sento di consigliarvene la visione, se amate i film complessi, contorti, impegnativi. 

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