Qualunque cosa (non) accada

Rieccomi.
Non ero andata via. O forse sì.
Il mini post precedente avrà suscitato forse un po' di stupore data la mia solita propensione a quantità e tematiche differenti. La siccità di cui parlo non mi rende triste né inerme, certo però mi spinge a cercare soluzioni nette, estreme, come penso tanti altri miei coetanei che vivono in questo guazzabuglio di Paese. 
Un anno fa scelsi di intraprendere il cammino da (aspirante) scrittrice a tempo pieno, cammino che nel corso del tempo mi ha portato a realizzare una quantità inaspettata di storie e racconti e poesie, mentre nel frattempo mi formavo come giornalista sportiva e pseudo-cantautrice. E' stato un anno intenso, denso di lavoro, un lavoro invisibile/ incomprensibile agli occhi altrui. Sono diventata una stakanovista creativa, convinta che bastassero impegno e costanza. E invece ho imparato presto che servivano anche pazienza e umiltà; ma nemmeno queste, una volta acquisite, mi sono bastate per. Col cuore e gli occhi aperti continuavo infatti ad imboccare una quantità inaspettata di vicoli ciechi. E alla fine del primo giro (o anno) v'era ben poco da raccogliere. Con frustrazioni e illusioni leste ad assalirmi. Fitte alla schiena, muscoli freddi, testa satura, vista annebbiata. Perciò, senza risposte né risultati, ho deciso di prendermi una pausa dal copione scrivere e cercare e aspettare. Ho provato a staccare da tutto l'irrisolto e a concedermi una piccola vacanza "mentale". E prospettive e sensazioni sono mutate.
E' capitata una cosa molto importante: ho ricominciato a correre, ritrovando una parte preziosa di me. Ho cominciato senza forzare. Via via sono andata in crescendo. Bello. Però... Quasi quasi... Corro per qualcosa di più. Una sfida collettiva, magari. Non ho più 17 anni, lo so. Ma per certi sogni non è mai troppo tardi. Qualunque cosa (non) accada ho il diritto-dovere di vivere pienamente il mio tempo senza lasciarmi divorare dall'attesa né da percorsi per cui non ne vale la pena. Qualunque cosa (non) accada ho il diritto-dovere di continuare a crederci. Perciò ora, se non vi dispiace, tornerei al lavoro. Ho un mucchio selvaggio di parole da plasmare e forse una sfida collettiva, chi lo sa. Per il momento resto ad aspettare questa benedetta pioggia. Non dipende da me ma, qualunque cosa (non) accada, resisterò su quest'arida terra. Se vi sta chiedendo quale sia il segreto, è presto detto: sono circondata da ottime persone, più di quante mi aspettassi. Gente che crede in me, che con poco mi fa sentire importante. C'è chi poi si è messo davvero d'impegno. Grazie a chi mi sostiene, con piccole parole, piccoli gesti. Il mio radar registra tutto!
Ah... quasi dimenticavo. Ho rifatto il look al blog. Ve gusta? Un tocco all'immagine è quello che ci vuole per ripartire. L'anno scorso ho camminato, quest'anno corro.

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