Un cavolo per capello

Proverò a farvi ridere prendendomi gioco di proverbi e modi di dire.
E ogni premessa è debito.

Ridendo e scremando sul latte versato non piango...
Anzi, allegra saluto ogni persona che incontro
Sorrido al contadino funesto, che ha un cavolo per capello
perché ha scoperto che non è bello ciò che è bello
poi saluto il magistrato indolenzito dal dente del giudizio
in udienza dovrà giudicar il lupo che non perde il vizio.
Ah, sconcerto! In piazza si sta esibendo Gigi D'Alessio
che strazio, ma questo passa il concerto
"Le domeniche d'agosto quanta neve che cadrà..."
E perché no allora,
"Le domeniche di gennaio gavettoni in quantità?!"
Proseguo e incontro un bellissimo tennista
lo seguo, d'altronde è già amore a prima pista
vorrei parlargli ma l'approccio è arduo, giacché
tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare
a meno che...
nei dintorni non ci sia Mosé.
Potrei chiedere al tennista di darmi lezioni
e invece mi avvicino, gli sfioro le mani
poiché è meglio un uomo oggi che una pallina domani.
A un tratto ecco apparir il contadino funesto
a ricordare al bel fusto
che non è bello ciò che è bello,
figuriamoci ciò che è brutto
io sbotto
"che vorrebbe dire con questo?"
E ora son io ad aver un cavolo per capello...
Per salvare capra e tavoli
il contadino ritratta e completa
"è bello ciò che ti pare"
e scompare.
Il tennista.
Ah, ira funesta!
voglio la vendetta
che è un piatto da consumare adesso
così trascino l'ignaro contadino
ad ascoltar Gigi D'Alessio.  

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