Piazzamento

«Non possiamo consentire alla piazza di fare scelte che deve fare la politica» ministro Annamaria Cancellieri
Fonte foto: wikimedia
Posto che la piazza di cui si parla è quella dei manifestanti, coloro che protestano per difendere dignità e diritti, la frase sentenziata dal ministro dell'Interno non suona molto accettabile dal punto di vista costituzionale, dacché la sovranità è del popolo e non dei politici, nemmeno quelli tecnici. Almeno in teoria.
Considerare la piazza come un ribollitore di facinorosi è una storpiatura della realtà, ma da sempre chi infrange le regole - e basta buttare un sasso - fa più rumore e dunque più notizia.
Il ministro Cancellieri ha espresso solidarietà alle forze dell'ordine. Ovviamente. In fondo, non so quanta voglia abbiano i poliziotti di scontrarsi coi manifestanti. Però, perché il governo non esprime solidarietà anche a studenti, precari, ricercatori, esodati... ? Questo atteggiamento parziale non fa che dilatare la spaccatura.
Indubbiamente le manifestazioni pubbliche rappresentano un terreno di scontro, ma le responsabilità sono da cercarsi dall'una e dall'altra parte: le immagini parlano da sole. Ma lacrimogeni e sassi non si tirano da soli. E i manganelli non si alzano per sbaglio. Poi certo, l'odio incondizionato verso l'una o l'altra categoria non aiuta. Il ministro Cancellieri ha parlato di sacrifici, dicendo che ci dobbiamo preparare a momenti difficili (che novità); ma i sacrifici di cui parla non sono materiale estraneo al popolo, purtroppo, che già da un pezzo si sacrifica in tutti i modi possibili. Il ministro però utilizza il noi, "Dobbiamo". Non potrei essere più d'accordo. Forza allora, la Piazza sarà lieta di unirsi al Palazzo. Sacrifichiamoci insieme. Per noi d'altronde non cambierà nulla, ci siamo abituati. E per voi politici? Sareste pronti a rinunciare all'auto blu e a ridurvi un pochino il lauto stipendio, per esempio? Ecco, sarebbe un buon punto di partenza. Si avrebbero molti più soldi nelle casse statali, meno lamentele e più armonia nelle tanto imputate piazze.
Ci vorrebbe un Parlamento su misura del popolo (dato che il secondo elegge e legittima il primo affinché lo rappresenti e lo tuteli): un Parlamento che sì, sia dalla parte della gente, della Piazza. Ci vorrebbe un Piazzamento, il potere che lavora per il bene dei cittadini, perché autentico rappresentante della volontà popolare.

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