Ecco che finalmente inauguro la quarta rubrica! Ma questa è proprio speciale.
Dunque, premetto che faccio un lavoro bellissimo.
Dunque, premetto che faccio un lavoro bellissimo.
Sì, lo ammetto: amo il mio lavoro! Non so quanti lo possano dire, ma è così per me. Il rovescio della medaglia è che ciò che faccio è molto dispendioso.
Ricordo che i primi tempi mi scambiavano per una volontaria. In pratica non dimostravo che stavo lavorando. Perché in effetti non viene spontaneo catalogare come lavoro le attività ricreative. Eppure quello dell'animatore professionale è un lavoro a tutti gli effetti, sebbene venga spesso confuso con quello di altre figure, in primis l'animatore turistico. Il professionale indica che lavoriamo nel disagio e che la nostra mission non è solo di mero intrattenimento.
Io lavoro in una casa di riposo. Ricordo, il primo impatto non fu affatto facile. Non avendoci mai messo piede prima, vi entrai con uno stereotipo quasi fiabesco, del tipo: ci sono dei vecchietti che mi aspettano per giocare a carte e a tombola! Poi, la realtà: la grande maggioranza degli ospiti era affetta da demenza senile o Alzheimer e, almeno apparentemente, non era in grado di seguire nessuna attività strutturata.
Mi ci è voluto del tempo. Poi ho ingranato. Certo, ho dovuto imparare a liberarmi dall'egocentrismo latente ogniqualvolta creavo un'attività, e ho dovuto imparare ad ascoltare, intendo per davvero... Col tempo ho sviluppato un ventaglio di attività più o meno alla portata di tutti; forse non mi crederete, ma ho visto persone affette da Alzheimer cantare a memoria vecchie canzoni… Ecco dove sta il trucco! Trovare una chiave. Avremo modo di approfondire. Per ora, invece, mi basta aver legittimato un po' il ruolo di tutti quegli operatori sociali (quindi compresi i nostri 'cugini' educatori professionali) che lavorano ogni giorno con abnegazione, passione e competenza per il benessere altrui.
Mi ci è voluto del tempo. Poi ho ingranato. Certo, ho dovuto imparare a liberarmi dall'egocentrismo latente ogniqualvolta creavo un'attività, e ho dovuto imparare ad ascoltare, intendo per davvero... Col tempo ho sviluppato un ventaglio di attività più o meno alla portata di tutti; forse non mi crederete, ma ho visto persone affette da Alzheimer cantare a memoria vecchie canzoni… Ecco dove sta il trucco! Trovare una chiave. Avremo modo di approfondire. Per ora, invece, mi basta aver legittimato un po' il ruolo di tutti quegli operatori sociali (quindi compresi i nostri 'cugini' educatori professionali) che lavorano ogni giorno con abnegazione, passione e competenza per il benessere altrui.