DEDICHE E MIRACOLI


Sabato ho fatto l’ultimo firmacopie della stagione con la mia raccolta di racconti, Miracoli metropolitani.


Ho firmato delle dediche e, no, vi assicuro che non era per niente scontato il 27 di luglio! Questa è stata peraltro la mia prima trasferta fuori regione.


In questi eventi ci sarebbe molto di più da raccontare del mero dato quantitativo: oltre alle vendite, infatti, c’è da dire che sono stata accolta benissimo, in un ambiente che mi ha trasmesso armonia.


In pausa pranzo ho scoperto Cinisello Balsamo, immergendomi prima nel verde del parco di fronte alla libreria, e poi nel duomo: se gli alberi del parco mi hanno ricordato Ombra Nera, protagonista del primo racconto, la chiesa assomigliava molto a quella da me sognata per il quinto racconto, I tre livelli, dove la giovane Martina indaga sé stessa sfidando buio e ignoto.


Miracoli metropolitani è il libro ideale per le vacanze: 5 storie brevi ma intense.

Nella speranza che accendano tante scintille in chi le leggerà.


Aprendo il libro troverete subito Ombra Nera, supereroe atipico che veglia su Torino, che saprà sorprendervi in poche pagine. Il prossimo anno non sarà più l’unico supereroe atipico della mia produzione letteraria… ma questa è decisamente un’altra storia.




COME TI TRASFORMO UN RACCONTO IN UN LABORATORIO

 


Può un racconto prendere vita e trasformarsi in un’attività di gruppo?

Può eccome!


In questi giorni ho battezzato un nuovo laboratorio: “Sala d’aspetto”.

A qualcuno suonerà familiare… perché esiste un mio racconto con lo stesso titolo.


Ti starai domandando che cosa diamine sia.


“Sala d’aspetto” è un laboratorio ludico di scoperta e sperimentazione della propria creatività. Con l’ausilio di ritagli di giornale si gioca, si immagina e si costruisce una sala d’attesa ideale… fino a giungere al gran finale di cui non posso ancora parlare 🤐


La prima a giocarci è stata mia figlia: come risultato… mi ha detto che vuole inventare pure lei un gioco coi ritagli di giornale 🙄


E poi è toccato alle signore in RSA, che hanno partecipato con grande interesse. Le loro osservazioni sono state, come sempre, tutt’altro che banali.


P.S. Ovviamente ieri, dopo il laboratorio, mi sono trovata in una sala d’aspetto reale. Ho realizzato la pazzesca coincidenza solo quando mi sono messa a contemplare gli arredi 😄


Come dev’essere una sala d’attesa per te? Cosa ci metteresti dentro?

Ti incuriosisce questo laboratorio? Scrivimi per info a elisa.freesoul@gmail.com

Cosa fai dopo una giornata storta?

"Il diario provvede", incontro dello scorso febbraio

Ogni tanto può capitare qualcosa di inatteso che ci ferisce.


Tizio ti ha preso a male parole, Caio ti ha mancato di rispetto, hai trovato una gomma a terra…


Sono imprevisti che succedono. Ed essendo imprevisti, non ti chiedono il permesso.

Anche se sarebbe comodo.

“Ehi, ciao, sono l’imprevisto! Posso capitare il giorno 11? Hai impegni in calendario?”


Un imprevisto può rovinarci i piani, toglierci il sorriso, generare stati d’animo negativi.


Tu che fai dopo una giornata storta?

Ne parli con qualcuno? Ti sfoghi, ti distrai, fai finta di niente?


Per liberarsi del peso emotivo c’è una strategia efficace a cui puoi facilmente ricorrere.

Scrivi.

Con carta e penna. Scrivi come ti sei sentito in quella circostanza. Scrivilo, e poi rileggiti.


Scrivere ti aiuterà ad alleggerirti dentro, oltre che a mettere a fuoco l’accaduto. Mica poco!


--- Se vuoi fare un po’ di pratica di scrittura a mano, c’è il laboratorio che fa per te: Il diario provvede. In autunno si riparte, scrivimi per info! ---

Citazioni nascoste nel romance


Mi piace molto inserire citazioni di opere nei libri che scrivo. In alcuni casi lo faccio in modo indiretto, o addirittura nascosto!


Nel romance “Un nuovo sguardo” mi sono presa il lusso di citare – sia in modo diretto che indiretto – due grandissimi autori inglesi: Shakespeare e Tolkien.


Per Shakespeare l’opera in questione non poteva che essere “Romeo e Giulietta”; della celebre tragedia c’è la citazione d’apertura, il rimando abbastanza evidente al balcone, e persino il libro stesso che compare nelle mani dei protagonisti… Ma non solo. C’è pure una breve citazione nascosta, e non così facile da individuare.


Di Tolkien ho citato “Il signore degli anelli”. Volevo andare oltre le citazioni classiche di genere, inserendone anche altre di tutt’altro contenuto (c’è un verso di Baudelaire, il rimando a La Cicala e la formica) perché la letteratura è bella in ogni sua forma.


Torniamo a Tolkien. Nel libro, uno dei personaggi è un cultore del genere fantasy e ne parla entusiasta a Chiara e gli altri personaggi. E poi c’è la citazione indiretta… nascosta ma neanche troppo.


Se hai letto “Un nuovo sguardo”, ci hai fatto caso?

Hai altri esempi di citazioni indirette e/o nascoste?


Clicca qui per dare uno sguardo a “Un nuovo sguardo” 😉

www.amazon.it/Lamore-provvede-Atto-nuovo-sguardo

Le età del desiderio



Conosci il quadro in foto?


Si intitola “Tre età dell’uomo” ed è un’opera di Giorgione, 1500 circa.

C’è un legame fra questo dipinto e il mio romanzo “La Resa del Riso”.


Quando lo scrissi, ero consapevole che l’ispirazione arrivasse dal mio lavoro con gli anziani in RSA… ma nella storia gli anziani quasi non ci sono! Al loro posto, pur rinchiusi, ci sono gli adolescenti.


Qualcosa non mi tornava. Perché gli adolescenti sono i più ribelli? Perché gli anziani sono latitanti?


Rimasi col dubbio per lungo tempo.


Finché non mi capitò quest’immagine.


Il dipinto delle tre età mi accese una lampadina, tanto che approfondii la questione leggendo “Le età del desiderio”, un saggio di Francesco Stoppa che ha proprio questo quadro in copertina.


Adolescenza e vecchiaia sono età più simili di quanto si pensi. Entrambe accomunate dal desiderio di ribellione, entrambe ai margini decisionali. È l’età adulta, infatti, a dirigere le operazioni: l’uomo al centro del dipinto è intento a dispensare la lezione al ragazzo.


Nella metropoli distopica del mio libro, gli adolescenti sono quelli che più patiscono l’ideologia anti-riso dominante; gli anziani sono quasi del tutto assenti, e con essi la memoria del passato…


Ecco, ora tornava tutto!


E alla fine, osservando il quadro, lo vedi anche tu?


L’unico dei tre inoperoso, ma che sa di esserci.


Vuoi saperne di più su “La Resa del Riso”? Leggi la recensione 👇 www.ufficistampanazionali.it/2024/04/28/elisa-cugliandro-sorprende-con-la-resa-del-riso-un-romanzo-distopico-imperdibile

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