mettersi in discussione

"I governi democratici devono vincere le elezioni e affrontare le critiche dell'opinione pubblica, per cui hanno un forte stimolo a prendere provvedimenti che scongiurino tali catastrofi. Non è affatto sorprendente che, in tutta la storia, non ci sia mai stata una carestia in una democrazia funzionante." (Amartya Sen, Lo sviluppo è libertà)
Prendete un Paese immaginario in tempo di elezioni.
Immaginate che un partito, facendo leva sul malcontento generale, si faccia eleggere a suon di promesse, proclami, provocazioni.
Ora, il partito eletto sale al potere e comincia a debellare tutte le strutture democratiche, imponendo il suo pensiero come unico e indiscutibile.
L'istruzione viene perlopiù orientata al pensiero-dogma del partito, la cultura censurata di netto e mediocrizzata, i dissidenti messi a tacere; il Parlamento rimane in piedi ma diventa una proprietà privata del potere. I mezzi di informazione si fanno microfoni e amplificatori della voce Unica.
Per un po' le cose sembrano persino funzionare: l'economia viene stimolata e l'occupazione prende a crescere, mentre la politica estera si fa aggressiva e nazionalista. Il popolo, frattanto, viene intrattenuto con pane e spettacoli.
Cresce il mito Denaro. Spariscono le voci di dissenso, imbavagliate o semplicemente sovrastate dai giganteschi altoparlanti del partito.   
Poi.
Una catastrofe si abbatte sul Paese: siccità estrema. Il partito Unico può e deve decidere in autonomia, senza consultare alcuno. Deve prendere provvedimenti su cosa fare, ma rimanendo fedeli alla propria ideologia votata alla conquista.
Dacché non vi sono opposizioni politiche, né tantomeno discussioni pubbliche, il partito approva da sé i provvedimenti, credendoli giusti. Ma.
Il Paese è da tempo autarchico: rifiuta la cooperazione internazionale perché in contrasto con la politica ultranazionalista di aggressione. E i commerci ne hanno risentito. Come fare con la siccità? I raccolti sono pessimi, e gli altri Paesi hanno tirato su i prezzi del grano... Il partito prova allora a stipulare trattati segreti con alcuni Stati corrotti: viveri in cambio di armi, con la collaborazione della criminalità organizzata che vi aggiunge anche il narcotraffico. Tacciono i media. Nessuno sa niente.
La siccità finisce. Comincia a piovere. Tanto. Troppo. Nel giro di pochi mesi i fiumi si ingrossano fino ad esondare, travolgendo terreni, strade e abitazioni costruite abusivamente per conto della criminalità organizzata. Oh oh.
Frena l'economia. Il partito aumenta le tasse per far fronte all'emergenza, ma agricoltura e industrie sono in ginocchio a causa dell'alluvione; l'aumento delle imposte provoca una netta contrazione del potere d'acquisto. Lentamente si paralizzano vendite e servizi. Disoccupazione dilagante. Frana l'economia. Pane e spettacoli non sono più possibili: la gente insorge, affamata e frustrata e oppressa. L'esercito interviene per sedarla, scoppia una guerra civile. Il partito Unico spara contro il suo stesso popolo, per poi crollare miseramente sotto i colpi dei ribelli e degli eserciti stranieri inviati dall'ONU perché Amnesty aveva segnalato gravi violazioni dei diritti umani.
Crollato il partito Unico, il Paese immaginario si riscopre libero, seppur fra sangue e macerie.  

Sa di già visto/sentito questa storia? Forse perché è ispirata alla Storia vera?
La democrazia non è un'ideologia da sbandierare per compiacere il popolo e ottenere voti, e nemmeno un'utopia irrealizzabile verso cui tendere all'infinito; la democrazia è una condizione necessaria allo sviluppo delle libertà umane e al benessere collettivo. Perché funzioni bisogna mettersi in discussione, attraverso l'ascolto delle opinioni altrui. Più che competere, cooperare.
"Ogni tentativo di soffocare la libertà partecipativa in nome di valori  tradizionali comporta una sorta di cecità  davanti al problema della legittimità e alla necessità che tutte le persone coinvolte decidano insieme che cosa vogliono e che cosa hanno motivo di accettare." (A.Sen, lo sviluppo è libertà")

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

I BUONI PROPOSITI DEL LETTORE

Vorrei cominciare questo nuovo anno condividendo i buoni propositi... del lettore. Molte persone, infatti, mettono fra i buoni propositi qu...