Racconto camaleonte (quarta puntata)

Ora la trama decolla e ci proietta fuori, con rocamboleschi inseguimenti a stravolgere ruoli, personaggi, alleanze.

L'OROLOGIO DI ANDREA

QUARTA PUNTATA (azione)

Insieme.
Voleva stare insieme a lei. Ma che avrebbe detto al padre? Salve, sono il sequestratore di sua figlia? William continuava a tormentarsi da diversi minuti ormai. No, non poteva stare con lei. Ma poteva liberarla.
Mentre Maria Catena ragionava su una qualche estrema soluzione, William uscì senza avvertimenti, precipitandosi giù per le scale; spalancò la porta dello scantinato con una fretta infernale e trascinò Andrea fuori. "Presto, dobbiamo andarcene subito. Tuo padre non ha trovato i soldi e io temo che loro possano farti del male!"
La ragazza rabbrividì. Lui le diede un bacio per farle forza. Ma d'un tratto spuntò Andrea. Il sequestratore. "Ehi, dove la stai portando? Il capo mi ha appena ordinato di sfregiarla per convincere il padre a pagare... Ma se preferisci, Willie, puoi farlo tu!" esclamò l'uomo con un ghigno.
William, furioso, gli si scagliò contro, colpendolo in pieno viso con una serie impetuosa di pugni; Andrea cadde a terra stordito. La ragazza lo guardò un momento, poi gli strappò dal polso il suo orologio. William la invitò a correre: avevano pochissimo tempo... Gennaro stava già scendendo le scale, attirato dai concitati rumori.
Frattanto, l'ispettore di polizia Luigi Pompiere stava facendo irruzione nella struttura coi suoi uomini. Appena entrati i poliziotti ingaggiarono una battaglia ferro e fuoco con Maria Catena. Gennaro, uditi gli spari, tornò indietro per aiutare il suo capo, lasciando così tempo e modo ai due innamorati di scappare; sul retro v'era una via di fuga in effetti, ben conosciuta da William.
Ma v'erano poliziotti sparsi ovunque. Questo i due fuggiaschi non lo sapevano; quando uscirono dal retro udirono solo urla intimidatorie e colpi di pistola, che li spaventarono e li indussero a proseguire la corsa, inoltrandosi nella vicina boscaglia.
"Ispettore, uno di loro è uscito dal retro con l'ostaggio!" urlò un poliziotto.
Luigi Pompiere interruppe la sparatoria, fino a quel momento vana, per precipitarsi fuori - la vita dell'ostaggio prima di tutto - permettendo così a Gennaro e Maria Catena di fuggire anch'essi. Andrea invece si trovava ancora a terra tramortito: i poliziotti lo trovarono e lo ammanettarono subito.
William e Andrea continuavano a correre nel bosco, senza meta, finché avvistarono a poca distanza una singolare baita, assai misteriosa. Lei avrebbe voluto rifugiarsi lì dentro, lui invece esitava.
"Li hai visti i poliziotti? Forse dovremmo consegnarci."
"Ma ti arresteranno!" esclamò la ragazza.
"Questo è inevitabile, tesoro..."
Andrea si strinse a lui. D'un tratto si udirono altri colpi di pistola: William la tirò giù a terra. "Presto! Strisciamo verso la baita!" La ragazza così fece, ben attenta che il suo prezioso orologio non si graffiasse. Pochi metri. Mancavano pochi metri, ormai.
"Fermo! Alzati e lasciala andare!" urlò l'ispettore Pompiere, che scaltro li aveva individuati e raggiunti.
I due fuggiaschi si alzarono lentamente, mano nella mano. E fu allora che William intravide con la coda dell'occhio un altro, ben più grande pericolo imminente... Con uno scatto istintivo, egli si piazzò a mo' di scudo umano davanti ad Andrea, e venne raggiunto da una pallottola all'addome.
Era stata Maria Catena a colpirlo; fallito l'obiettivo sequestro, la donna aveva deciso di far fuori l'ostaggio, come soleva fare quando le cose andavano storte. Ma fra vittima e pallottola s'era messo di mezzo l'amore.
Nel vedere William gravemente ferito, Andrea gridò di disperazione, provocando lo stupore dell'ispettore.
I poliziotti ingaggiarono una seconda battaglia ferro e fuoco contro Gennaro e Maria Catena. Qualcuno provò ad avvicinarsi al ferito in fin di vita, ma qualcun altro più lesto aprì la porta della misteriosa baita situata a pochissima distanza, e vi trascinò dentro Andrea grondante di lacrime, e William grondante di sangue. Ma nonostante tutto, ancora l'uno accanto all'altra.
Insieme.



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