Racconto camaleonte (seconda puntata)

L'esperimento letterario prosegue con una trasformazione importante: l'inizio-thriller viene qui ribaltato da un risvolto sentimentale.
 
L'OROLOGIO DI ANDREA

SECONDA PUNTATA (amore)

Sorpresa.
La ragazza non si sarebbe mai aspettata la visita di un altro malvivente incappucciato così presto; questi entrò nello scantinato, portando con sé un vassoio colmo di cibo. V'era qualcosa di straordinariamente bello nel suo portamento, tanto che la giovane sentì svanire lentamente la paura: aveva tutta la sensazione di trovarsi dinanzi una sorta di delinquente gentiluomo, giacché costui stava trattandola con umanità.
"Da quanto sono qui?"
"Da quasi sei ore. Adesso è sera. So che gli altri ti hanno un po' spaventata, mi dispiace."
La ragazza, incredula, cominciò a rifocillarsi, incurante del fatto che lui le stesse accarezzando le guance, ma senza malizia. E in quel contatto avvertì tutto il suo calore, così confortevole dopo tanto buio. "Grazie..." sibilò la giovane.
"Posso chiederti come ti chiami?" chiese lui, dal retro del suo cappuccio.
"Andrea. Ma per favore non chiedermi come mai porti un nome da maschio?"
I due si concessero addirittura una risata, nonostante i ruoli di vittima e carnefice.
"Io sono William. Vedrai che andrà tutto bene Andrea, ti libereremo presto. Ora fammi vedere un po' questa ferita..." L'uomo le medicò il labbro violato con dolcezza. Poi perse il controllo di sé: rimase inchiodato a guardarla. Nemmeno Andrea seppe spiegarsi il perché, ma perse anch'ella il controllo: gli sfilò il cappuccio senza ch'egli opponesse resistenza, e rispose al suo sguardo. I suoi occhi erano azzurri e immensi.
"Dio, ma sei bellissimo!" esclamò la ragazza, fuori da ogni più razionale considerazione.
"Ti prometto che non ti accadrà niente di male. Ora però devo proprio andare" disse lui, quasi imbarazzato.
"Non mi lasciare qui, è un posto orrendo!"
"Tornerò presto da te." William si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte. Poi si rimise il cappuccio in testa e tornò ad essere il suo sequestratore.
Andrea rimase sola ad affrontare buio e silenzio per tutta la notte, ma il pensiero di lui le fece forza.

Il mattino seguente William tornò nello scantinato. Appena lo vide, la ragazza sussultò di gioia.
"Ciao Andrea. Stai bene? Tuo padre sta cercando i soldi per pagare il riscatto. Gli ci vorrà un po'. Ma non aver paura."
"Con te vicino non ho più paura. Mio padre ha soltanto me, pagherà. Prendetevi tutto, ma vi prego, restituitemi l'orologio. Per me ha un valore inestimabile."
"Farò il possibile per riportartelo." William la strinse forte a sé per qualche istante.
Durante la giornata l'uomo scese altre quattro volte nello scantinato, portando sempre una scorta di cibo e acqua. Tal andirivieni destò però qualche inevitabile sospetto fra i suoi compari.
Il giorno successivo William tornò a trovarla, confuso e ardente di desiderio. "Andrea, io sento qualcosa per te. Lo so che sembra assurdo, tu sei il mio ostaggio, ma..."
Dieci secondi. Dieci infuocati secondi a guardarsi e a sfiorarsi le mani. Finché William non si sporse in avanti alla ricerca delle sue labbra. Lei lo guardò ancora per un lungo istante, poi si lasciò baciare. Ma qualcuno nella penombra li stava spiando.
"Willie, sei impazzito?"
William si sentì gelare. "Posso spiegarvi tutto" rispose tremante.
Il suo compare si allontanò incredulo, mentre lui stringeva ancora Andrea fra le braccia. "Ti riporterò l'orologio, e ti riporterò a casa. Ora però devo spiegar loro le cose prima che finisca male!"
La ragazza non lo trattenne. Indietreggiò dilaniata dall'emozione ancora viva di quel bacio proibito. S'era invaghita di un criminale. L'ultima cosa al mondo che avrebbe potuto aspettarsi. Ecco come si sentiva.
Sorpresa.

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

I BUONI PROPOSITI DEL LETTORE

Vorrei cominciare questo nuovo anno condividendo i buoni propositi... del lettore. Molte persone, infatti, mettono fra i buoni propositi qu...