Racconto camaleonte (terza puntata)

Ci siamo. La nostra storia prima thriller poi a tinte rosa sta ora per subire una trasformazione comica che sovvertirà, forse, gli equilibri della stessa!


L'OROLOGIO DI ANDREA

TERZA PUNTATA (ironia)

Pazzesco.
Mentre s'avviava alla porta, William si voltò un'ultima volta verso di lei, ignorando però lo scalino che era sempre stato lì, inciampando. "Che figura..." pensò, mentre Andrea scoppiava a ridere. "Ma insomma, che hai da ridere? Ricordati che sei sotto sequestro!" esclamò l'uomo. Poi la guardò con tenerezza. "Ora vado, tesoro. Devo parlare con gli altri. A dopo. Un bacio."
William salì le scale e incrociò il suo capo; colto da paura, l'uomo inciampò un'altra volta. "Oh, si scivola di brutto su questi gradini, ah ah ah!" Ma il capo restò serio. Lui riprese: "ehm, vi devo parlare con urgenza."
William, teso e preoccupato, riunì tutta la banda in una sala al piano superiore della struttura. Temeva soprattutto la reazione del capo, che difatti lo interrogò subito. "Allora Willie, che c'è?"
"C'è un problema. Mi sono innamorato."
"Mi fa piacere, ma a noi che ci frega?"
"Mi sono innamorato di Andrea!"
Sgomento e preoccupazione scesero in sala. Il povero Andrea cominciò a sudare freddo, scioccato. Maria Catena scoppiò a ridere, sostenuta da Gennaro.
"Willie, io... Non l'avevo capito, giuro. Ehm, però vedi..."
"Ma no, idiota! Che hai capito? Andrea la prigioniera!"
"Perché, si chiama Andrea? Ah ah ah!" esclamò Andrea.
"L'hai sequestrata e nemmeno sai come si chiama. E poi, saranno belli i vostri di nomi!"
"Sì caro Willie, ma tu forse non sai come fa di cognome. Suo padre è un imprenditore, e la sua azienda si chiama come lui, Maschio. Perciò la tua ragazza si chiama Andrea Maschio! Ah ah ah!" ribatté Andrea.
William non sapeva se crederci o no. Possibile che i suoi genitori le avessero messo un nome così con un cognome così?
"Beh, se ti vuoi divertire con lei fa pure, qual è il problema?" disse Gennaro.
"Il problema è che si è già divertito, li ho beccati mentre si baciavano" intervenne Andrea.
"Cosa? Ti sei fatto la prigioniera?"
"Ci siamo soltanto baciati, capo! Però ne sono innamorato..."
Andrea e Gennaro scoppiarono a ridere. Maria Catena restò seria. "La conosci da tre giorni e ne sei innamorato... Attento Willie, qui comando io e non ho intenzione di perdere centomila euro. E bravo, pure in faccia ti sei fatto vedere! Potevi almeno baciarla tenendoti il cappuccio sugli occhi."
"Oppure potevi baciarla al buio" suggerì Andrea.
Ad un tratto William adocchiò il prezioso orologio al polso di Andrea. L'Andrea sbagliato. "Quello è l'orologio di Andrea!" sbraitò.
"Bella scoperta, lo porta lui..." disse Gennaro.
"No, Andrea la ragazza, accidenti! Devi ridarglielo. Dai, ridaglielo, fammi fare bella figura."
Andrea non aveva nessuna intenzione di disfarsene. Glielo fece capire con un signorile gesto dell'ombrello. Senza alternative, William provò a corromperlo. "Dai, ti do una parte della mia parte!"
"Okay, allora voglio ventimila."
"Scordatelo, diecimila."
"Quindicimila, prendere o lasciare."
William fece un cenno con la testa. "Quindicimila euro per un orologio? Dì un po', chi abbiamo sequestrato, Claudia Schiffer?" ironizzò Maria Catena.
William si compiacque del fatto che stesse andando meglio del previsto. Ma lo sguardo del capo diceva tutto: vuoi fare il tenero cucciolone con lei fa pure ma da quello scantinato fetido non si muove finché il vecchio non sgancia il grano. Tutto molto chiaro.
Andrea era sul punto di consegnargli l'orologio, ma proprio in quel momento squillò il telefono: era il padre della ragazza. Maria Catena parlò con lui per un paio di minuti, poi riattaccò isterica. "Questo è fuori! Dice che ne ha trovati solo settemila di euro! Ne avrei trovati di più io se avessi venduto la mia collezione di Topolini... Sto perdendo la pazienza! Richiamalo tu: digli che se non paga entro un'ora, sua figlia la rivedrà a pezzettini."
William si fermò ad analizzare un attimo la situazione: aveva partecipato a un sequestro di persona, si era innamorato della persona in questione che portava un nome ambiguo, era stato deriso dai compagni e ora la sua Andrea rischiava grosso. E lui che avrebbe dovuto fare? Tradire qualcuno, per forza. Un ruolo non proprio invidiabile, il suo.
Pazzesco.

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

I BUONI PROPOSITI DEL LETTORE

Vorrei cominciare questo nuovo anno condividendo i buoni propositi... del lettore. Molte persone, infatti, mettono fra i buoni propositi qu...